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Vendetta all'O.K. Corral. L'ora delle pistole

Regia di John Sturges vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Vendetta all'O.K. Corral. L'ora delle pistole

di rocky85
7 stelle

Si racconta che, dopo la sparatoria all'O.K. Corral, quando a Wyatt Earp fu detto che era in arresto insieme ai suoi fratelli e all'amico Doc Holliday, lui rispose: "Nè oggi, nè domani, nè mai!". E che la rappresaglia di Ike Clanton non si fece di certo attendere, mettendo in moto una serie di conseguenze che sfociarono in una vera e propria caccia all'uomo che si protrasse per molto tempo.

Dieci anni dopo Sfida all'O.K. Corral, John Sturges torna a ripercorrerne gli eventi produecendo e dirigendo il sequel del suo celebre film. L'ora delle pistole - Vendetta all'O.K. Corral racconta gli eventi che seguirono al celebre duello tra gli Earp e i Clanton, proponendosi di essere il più veritiero possibile. Ma l'obiettivo di Sturges è quello di liberarsi dell'alone eroico e romantico che accompagna il famoso episodio storico e soprattutto la figura del suo leggendario protagonista, Wyatt Earp. Verso la metà degli anni Sessanta, infatti, il western è in piena fase evolutiva: l'afflato epico e gli stilemi classici del genere stanno già cedendo il passo verso una "revisitazione"  che fa piazza pulita di tutti gli elementi canonici. Fin dall'incipit, Sturges dimostra di andare in controtendenza rispetto alla sua opera precedente: la sparatoria è rapida e furente, e dura pochi secondi come avvenne in realtà. Si procede con un ritmo lento e quasi funereo, secco e distaccato nel narrare la storia di una vendetta ostinata e inarrestabile. Ma soprattutto sono i personaggi ad assumere connotazioni oscure. Così Wyatt Earp è uno spietato e cupo giustiziere, che non conosce altri sentimenti se non l'odio ed il desiderio di vendetta; deciso a tutto pur di ottenere il suo scopo, anche e soprattutto a travalicare i limiti che la stessa legge gli consente. Al suo fianco, l'amico Doc Holliday sempre più stanco e malato cerca di dissuaderlo dal suo piano di morte, pur non potendo fare a meno di seguirlo. Tra i due attori spicca soprattutto un Jason Robards triste e malinconico, mentre James Garner è piuttoso inespressivo. Ma Sturges regala ancora una vera e propria perla, sottovalutatissimo canto del cigno di un genere del quale il regista è stato per anni un gran maestro. Fotografia calda come il sole del Messico, musica potente di Jerry Goldsmith e montaggio serrato. Insomma, un vero cult da riscoprire.

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