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Gotti - Il primo padrino

Regia di Kevin Connolly vedi scheda film

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La recensione su Gotti - Il primo padrino

di Furetto60
6 stelle

Biopic sulla vita del famoso John Gotti. Non del tutto convincente, ma è buona la prova attoriale di John Travolta

La vita di un criminale finisce in due modi: in galera o con la morte e a me sono successe entrambe le cose” incipit del biopic sul boss mafioso italo-americano John Gotti, che si rivolge direttamente al pubblico. Personaggio di spicco nel panorama malavitoso degli anni settanta e ottanta, ci racconta la sua ascesa criminale in qualità di capo della famiglia Gambino, insieme a suo figlio, John Gotti Jr, con accanto la sua fedele moglie Victoria e gli altri figli. Comincia come killer al soldo della famiglia Gambino, poi ne diventa affiliato, incarcerato per omicidio, sconta due anni di carcere, ma con le guardie sul suo libro paga, esce spesso e continua il suo sporco lavoro.Il figlio John Gotti Jr. prova la carriera militare, ma la fama del padre gli rema contro, per cui è costretto a lasciare la scuola. Nel 1980, uno dei suoi figli,il piccolo Frank, muore a soli dodici anni, investito da un vicino di casa,tale Favara, che sarà presto giustiziato dai suoi sicari.Dopo la morte del suo referente Aniello Dellacroce, Gotti si allea con Frank DeCicco, per eliminare Castellano e subentrare a lui, poi lo stesso, Frank DeCicco viene tolto di mezzo,in questa fase raggiunge il suo picco di popolarità, è considerato un generoso benefattore dai suoi concittadini, nonché un raffinato ed elegante gentiluomo, dribbla la giustizia più volte, grazie a laute mance e ad avvocati di grido. Quando però il fedelissimo Angelo Ruggiero di sua iniziativa uccide un pezzo grosso di un'altra famiglia, si innescano rappresaglie a catena che indeboliscono il suo clan.In un nuovo processo, Sammy Gravano,temendo di essere coinvolto, diventa collaboratore di giustizia e fa incriminare Gotti,che stavolta viene definitivamente condannato con l’ergastolo, nel 1992. Il figlio Gotti junior, ormai stanco e spaventato, decide di patteggiare ed uscire da Cosa Nostra. Mentre Gotti senior che non si è mai pentito, muore di cancro alla gola nel 2002,nella prigione del Missouri, tra le manifestazioni di cordoglio della gente comune, che lodava il suo operato. Questo film,che trae ispirazione dalla autobiografia di Gotti junior, ha avuto un tempo di gestazione lungo e travagliato, in più alla sua uscita è stato stroncato in toto dalla critica. In sostanza ciò è dovuto a diverse ragioni. In primis la commistione tra immagini di repertorio e scene recitate, non esalta il prodotto, anzi lo penalizza, è disordinata e disorienta lo spettatore, poi la storia segue due percorsi, quello di Gotti senior e quello del figlio, ma non approfondisce né l’una n’è l’altra,in più è palese il tentativo maldestro di imitare famosi “gangster movies,”di Scorsesiana memoria e per finire il messaggio che trapela è ambiguo, troppo indulgente, verso un criminale feroce, che invece è tratteggiato, come un padre di famiglia devoto e premuroso e come un cittadino rispettabile. Al netto di tutto ciò, il film è tutto sommato fruibile, la prova di Travolta nei panni di Gotti è più che volenterosa.

 

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