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Tutti in piedi

Regia di Franck Dubosc vedi scheda film

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La recensione su Tutti in piedi

di Furetto60
7 stelle

Divertente commedia degli equivoci.

Jocelyn,è un uomo di successo, dirigente di una grossa società di scarpe da running, ha 50 anni, ma è infantile, borioso ed egocentrico, impenitente seduttore di donne, che scarica subito,usa qualsiasi mezzo per conquistarle, soprattutto le bugie di cui è un vero specialista, un  mentitore seriale. Quando la bella e giovane vicina di casa della madre, a causa di un malinteso, lo crede un disabile motorio, Jocelyn asseconda l’equivoco, si finge un infermo, che svolge assistenza domiciliare, contando cosi di sedurla facilmente, facendo leva sulla sua compassione. I problemi sorgono allorquando la ragazza gli presenta la famiglia, e la sorella Florence, bella e brava violinista, che però è un’autentica paraplegica, anche lei in carrozzella, donna solare e vitale, malgrado l’handicap, gioca perfino a tennis.Tra i due matura un sentimento di simpatia, destinato poi a diventare inaspettatamente amore. A questo punto Joceleyn entra in una spirale di bugie a catena ed è costretto ad inscenare una doppia vita, in piedi normalmente e sulla sedia quando incontra Florence, con la riottosa complicità della sua segretaria e del suo medico, che è anche il suo migliore amico. Florence è una donna raffinata, dolce e decisa, Jocelyn, è consapevole che se le rivelerà la sua assurda pantomima, lei lo lascerà.Recita così il ruolo del disabile, per amore, ma la menzogna diventa una gabbia, da cui una volta che si è entrati, non si riesce facilmente ad uscire. Remano contro l’imbarazzo e la vergogna, legati al timore della rivelazione e, con questa,il crollo dell’intero “progetto”oltre, naturalmente,alla magra figura rimediata. Ovviamente, si sa, le bugie hanno le gambe corte,soprattutto quando sono cosi macroscopiche e grazie ad una soffiata del fratello di Jocelyn, Julie viene a conoscenza del suo segreto, reagendo in malo modo e dandogli un ultimatum di 48 ore, per venire allo scoperto. Jocelyne non sa che pesci pigliare e alla fine ha la brillante idea di recarsi a Lourde, per recitare la farsa del miracolato, ma con un colpo di scena sontuoso, Florence che si è accorta da subito che lui cammina, guardando semplicemente la suola delle sue scarpe consumate, finge di credergli per ridicolizzarlo e metterlo alle strette, fino alla resa finale e alla sua tardiva, ma ancora utile redenzione.Franck Duboscche, che la dirige e l' interpreta, confeziona, alla sua prima opera da regista, una divertente commedia degli equivoci, romantica tenera e ricca di spunti di riflessione. Classificata come politicamente scorretta, pur trattando con ironia il tema della disabilità,riesce a mantenersi, contenuta, senza mai trascendere e diventare offensiva, anzi ha un tocco delicato e garbato, mai sguaiata o scurrile, con un umorismo tipicamente francese, nell’accezione più nobile del termine.

 

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