Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Il film di Steven Spielberg che racconta i fatti politici, e non solo, che seguirono la pubblicazione da parte del The New York Times prima e del The Washington Post poi, di documenti riservati relativi alle azioni politiche e militari sulla guerra del Vietnam, possiede un duo di attori capaci di rendere appetibile anche la narrazione di fatti complessi sia da mettere su carta che da trasferire poi sullo schermo.
Pur notando l’ottima prova di Meryl Streep, è Tom Hanks a caricarsi sulle spalle la pellicola e, tra i due, quello che ho preferito. La sua interpretazione intensa e prorompente mi è sembrata senza dubbio più netta e decisa della sua collega, che resta quasi in disparte, regalandoci solo qualche sprazzo del suo immenso modo di recitare.
Anche se il film tende a raccontare un periodo storico difficile da narrare senza rischiare di incappare nella noia, o anche nell’incomprensione, possiede una sceneggiatura degna delle immagini che mostra. Non solo capace di raccontare il tutto in modo accessibile ad ogni spettatore ma riesce anche a scacciare le poche situazioni di decadente attenzione che si riscontrano qualche volta durante la visione.
Ottima la ricostruzione storica degli ambienti e dei costumi, la cura del dettaglio è la capacità di trasportare lo spettatore nel periodo storico narrato. L’impressione è quella di partecipare alle riunioni, di inseguire effettivamente la ricerca della verità, con tutta l’ansia delle scelte che ne consegue.
Un film ben composto, che si limita ad essere un film storico, senza prendersi la briga di esternare le emozioni eccessivamente, come solo un buon film storico sa fare. Degno delle nomine agli Oscar che ha ricevuto e tra i migliori candidati di quell’anno.
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