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The Post

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su The Post

di diomede917
8 stelle

Quando vedo come sono invecchiati cinematograficamente  parlando Steven Spielberg e Woody Allen vedo un autentico abisso.

Con The Post il buon Steve si conferma un regista di classe sopraffina rendendo attuale un film fortmente incastrato nel 1971 facendoci appassionare alla storia del Pentagon Papers (7000 pagine  top secret su come gli USA avvessero esteso il proprio intervento in Vietnam e su come ben 4 Presidenti si resero partecipi di questa azione tendolo nascosto agli americani).

Il grande merito di Spielberg è di aver fatto capire quanto siano attuali queste tematiche ai giorni nostri, giorni fatti di Fake News e presidenti che cercano di mettere il bavaglio ai giornalisti.

Il film, nonostante i caratteri in metallo e le rotative vecchio stampo, ha come protagonista principale la liberta di stampa. La libertà di raccontare la verità e fino a che punto siamo disposti ad arrivare per poterla raccontare.

Nonostante i 130 minuti il film ha ritmo, scorre via veloce e  non  è un caso che lo sceneggiatore del film sia John Singer premio Oscar per Il Caso Spotlight. Queste tematiche sono insite nel DNA USA, altro che servizi delle Iene.

Ma oltre a essere un film che esalta la libertà di stampa in tutte le sue forme e un film che parla di una donna sola al comando.

La prima donna a capo di una testata giornalistica, una donna che non ha ereditato il giornale dal padre ma dal marito proprio perchè era lo specchio di tempi fortemente maschilisti.

The Post è sopratutto la storia di un'amicizia tra due figure forti. Un'Editrice che si trova a combattere una guerra  forse più grande di lei e un direttore che ama il suo lavoro e che ha un senso del dovere che lo porta anche a rischiare il proprio posto in nome della verità.

Perchè un vero giornalista scrive per chi legge e non per il potente.

Spielberg è troppo una vecchia volpe per non sapere che un grande film non lo fai solo con un grande regista.

E lui sia affida a Meryl Streep e Tom Hanks per far interpretare queste due figure che hanno fatto la storia non solo del giornalismo, ma anche  e non solo del femminismo e della storia  contemporanea americana in genere.

Vederli insieme in scena è un piacere come gustare un whisky d'annata.

Nel caso specifico non vorrei essere nei giurati dell'Oscar perchè tra Frances Mc Dormand e Meryl Streep è veramente una bella lotta della quale ne godiamo noi spettatori.

Tirando le somme Spielberg si riconferma un autentico narratore dei nostri tempi creando con The Post l'ideale prequel (e non so quanto involontario) di Tutti gli uomini del Presidente.

Lo consiglio  a tutti perchè volente o nolente questo è Cinema  con la C

Voto 8

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