Regia di Iram Haq vedi scheda film
Una ragazza di sedici anni, vive alla periferia di Oslo, frequenta le scuole superiori, ha amici e amiche, una storia con un coetaneo.
In famiglia le cose vanno male pero', una madre accondiscente e complice (ma solo all'apparenza), un fratello piu' grande con cui parla poco e vede meno, poi un padre bigotto e morbosamente attaccato alla propria religione, tanto da proibire alla figlia di uscire di casa dopo che e' stata scoperta con il suo ragazzo in atteggiamenti intimi; normalissimo per una coppia di adolescenti che si vogliono bene e che potrebbero essere anche innamorati.
Punizioni e castighi al limite del lecito vengono puntualmente attuati dal padre, ma lei si ribella in modo palese.
E qui, l'intervento dei genitori e' crudele e drastico, la giovane dovra' tornare, da dove la famiglia viene, cio'e' in Pakistan, da parenti che avranno il compito di "raddrizzarla" come conviene a loro e al modo di vedere la vita, ottuso e limitalto. Ora mi fermo, il film e' assolutamente un dovere vederlo e affrontarlo come per chi e" pronto a prendere pugni nello stomaco.
Ma tutto non e' perso. Concludendo:per tutta la durata, per gli adulti della famiglia, piu' della convinzione religiosa, il problema e' ..... Cosa dira' la gente.
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