Regia di Donato Carrisi vedi scheda film
Scrittura e interpretazioni - mi spiace per Servillo, protagonista in alcuni dei miei film preferiti in assoluto - a livello di scuola media. Ci sono poche scuse. Carrisi dirige, scrive ed è l'autore dello stesso romanzo, omonimo, da cui la sceneggiatura è tratta. Come se non bastasse mi è giunta voce, e il wikiverbo dei giorni nostri conferma, che si sia laureato in giurisprudenza con una tesi sul mostro di Foligno e specializzato poi in criminologia. Se il romanzo non si discosta dalla sceneggiatura e considerando pure la direzione, mi sa tanto che può mettersi l'anima in pace e rassegnarsi al fatto che criminologia, letteratura e cinema non fanno per lui. Premi o non premi (non si negano quasi a nessuo oggi, eccetto a chi se li meriterebbe davvero), pubblico o non pubblico (Dan Brown è andato via come il pane nonostante sia spazzatura, e anzi proprio per questo). Dall'avvocato del diavolo ai Soliti sospetti - e incrociando American Beauty e una miriade di altre pellicole - con il diavolo/male come filo conduttore e unificante: il peccato più sciocco del diavolo è la vanità (paravvocatodeldiavolando) ma che gusto c'è ad essere il diavolo se non puoi farlo sapere a nessuno (parasolitisospettando)? Dice serioso un incredibile - nel senso letterale di non credibile e di conseguenza ridicola macchietta come tutto il resto - Servillo - non meno incredibili e ridicoli Boni (mamma mia!), Richelmy, persino Scacchi, Ranzi e Reno. Ma ci faccia il piacere... Segue colpo di scena che può colpire solo un sordocieco con l'acume di un asse da stiro. Una stella e mezza per pietà. E per pietà soprassediamo anche sulla supposta critica al circo e cortocircito massmediatico. Sempre disponibile a criticare l'immondezzaio massmediatico ma non in modo cosi, anche qui, macchiettistico, superficiale e ipersemplificato, da parco buoi, massa di capre e pecore che plaudono alla critica qui maldestramente abozzata, e poi corrono a casa a guardare i plastici del non plastico Vespa. Beeeeh beeeeeeh
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