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La ragazza nella nebbia

Regia di Donato Carrisi vedi scheda film

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La recensione su La ragazza nella nebbia

di diomede917
6 stelle

Dopo L'uomo di Neve, un altro Best Seller d'ambientazione nordica esce al cinema. La ragazza nella Nebbia diventa l'opera prima del suo stesso autore quasi a voler rassicurare una fedele e rispettosa messa in scena del racconto. Le atmosfere sono quelle da racconto di Durrermatt, La promessa nel caso specifico, una ragazzina dai capelli rossi di nome Anna Lou scompare misteriosamentute nella nebbia di Avenchot mentre si recava alla sua confraternita religiosa aprendo una caccia all'uomo senza esclusione di colpi. Come nel libro il film si apre qualche mese dopo il fatto con il confronto tra il poliziotto che ha condotto le indagini e uno psichiatra chiamato dalla polizia locale per capire cosa è veramente successo. La ragazza nella Nebbia è il classico film che ha dentro di se tutti i pro e i contro di un'opera prima. Donato Carrisi si vede che è smanioso e che ha tanta voglia di fare, il rischio è che è arrivato al limite dello strafare mettendo in scena molti stili e molti omaggi non dando al film una sua personalità propria. La prima parte è lenta e di taglio televisivo e onestamente trovo un pò ridicolo trovare poliziotti in stile Fargo in quelle montagne, il film decolla con l'ingresso di Alessio Boni il presunto colpevole che ci apre a una storia e una chiave di lettura a doppi e triplici inganni. Secondo me Carrisi doveva fare un film più in stile Seven visto che alla fine il vero protagonista è il Male in tutte le sue svariate forme. Purtroppo non ha aiutato Ahimè la scelta del cast. E sottolineo Ahimè proprio perchè la vera nota dolente è proprio Toni Servillo. Qui è rimasto vittima proprio come il suo personaggio della sua vanità. Il suo Vogel ricalca in maniera forzata il commissario della Ragazza del Lago con scivolate alla Jep Gambardella. Da vedere per credere i duetti con la giornalista Galatea Renzi (la radical Chic de La Grande Belezza per intenderci). Ci voleva un attore meno gigione per duettare con Alessio Boni. Azzeccata la scelta di Jean Reno, sopratutto quella di non farlo doppiare che da al personaggio quella credibilità ambigua che merita. Detto questo il film comunque è godibile e vedibile nei suoi 127 minuti, secondo me Carrisi doveva osare di più e metterci un po' più di quella cattiveria di cui è dotato. Diciamo esame superato (con riserva) adesso osa!!! VOTO 6,5

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