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Apostolo

Regia di Gareth Evans vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Apostolo

di Furetto60
6 stelle

Horror para-religioso. Non male

Siamo nel 1905, il giovane Thomas è costretto a recarsi sotto mentite spoglie, alla ricerca della sorella Jennifer alias Elen Rhys, a quanto pare rapita e occultata negli oscuri meandri di una bigottissima comunità religiosa, guidata dal Profeta Malcolm alias Michael Sheen, quest’ultimo prodigo a diffondere uno stranissimo Verbo presso un’isola remota, dove la comunità ha trovato rifugio e valori da seguire e a cui obbedire. Li conosce questa setta apparentemente innocua e votata al lavoro, ma in sostanza molto pericolosa, che ha preso in ostaggio la sua amata sorella,  l’uomo si aggira sulla sperduta isola di Erisden,per carpire i segreti che si celano dietro queste persone solo apparentemente libere e devote,in sostanza ostaggio di un gruppo di sanguinari fanatici, che non si fanno scrupolo di torturare e uccidere in nome di Dio. Questi guidati dal sedicente profeta Malcom e dai suoi sottoposti Quinn  e Frank , hanno plasmato questa nuova comunità, formata da persone disperate e in fuga da qualcuno o qualcosa, una specie di “legione straniera” non militare, ma religiosa. La vita a Erisden è scandita dal lavoro fisico e da questa religione, basata su una ritualità,che non risparmia costrizioni, sangue e dolore, Thomas fingerà di adattarsi alle regole, per riuscire a rintracciare la sorella tenuta nascosta, fino a quando alla fine troverà il bandolo dell’intricata matassa, mettendo a nudo il terribile culto proferito dalla setta e facendo emergere un segreto incredibile. La popolazione di Erisden venera una misteriosa dea, che come a mano a mano scopriamo, sull’isola c’è per davvero fisicamente e controlla la fecondità e la vita di quelle terre, solo che quando è stata individuata, la triade malefica, invece di venerarla, per avidità e ingordigia, volendola spremere al massimo, la fa prigioniera, schiavizzandola e obbligandola a nutrirsi prima del sangue animale e poi umano- Tuttavia ovviamente questo scellerato comportamento sortisce l’effetto opposto,questa sorta di divinità terrena arrabbiatissima, lancia iatture e disgrazie,assecondate dal suo malanimo. Erisden diventa sempre più invivibile, le colture sono ormai tossiche, i raccolti sono avvelenati, gli animali muoiono. Ecco perché la sorella di Thomas è stata rapita, per ottenere un riscatto monetario e sopravvivere alla carestia. Inquietantissimo e violentissimo folk-horror, intriso di cupo orrore e di scene truculente partendo dalle immancabili suggestioni para-religiose per finire, lento nel pieno di sanguinari deliri esoterico-pagani di stampo lovecraftiano, proprio come in una classica fiaba nera da gotico marinaresco. La gelida ed evocativa fotografia de-saturata di Matt Flannery, la discreta recitazione generale e un truculento gore  estremo, che prende decisamente il sopravvento, rendono abbastanza suggestiva l’opera di Evans anche se non esente da difetti, in primo luogo una durata davvero eccessiva che, parallelamente a personaggi poco caratterizzati, finisce per diluire troppo la trama, tuttavia il nostro regista riesce comunque a tenere viva con un racconto coinvolgente che, muta continuamente registro, accompagnandoci, con passo lento, ma sostenuto nel cuore di un orrore sovrannaturale e anche se la comparazione con HP, non è proponibile “Apostolo “ potrebbe certamente essere considerato, un parente lontano del suggestivo “The Endless” Il più grande pregio  è quello di aver saputo allestire delle atmosfere sinistre di grande effetto, inquietanti e ansiogene: lo spettatore è consapevole che il pericolo è sempre in agguato, la tensione cresce in maniera progressiva e costante ,ottenendo un ottimo climax,come già detto la natura della fotografia, esalta l’aura minacciosa che avvolge i personaggi, e le musiche, fatte di suoni estremamente semplici, quasi primitivi, efficaci a rendere al meglio l'inquietudine crescente. "Apostolo" è uno di quei pochi horror recenti, che riesce a spaventare senza far ricorso ai soliti jumpscare: quei pochi che ci sono servono a portare avanti la storia e a mantenere alta la tensione.

 

 

 

 

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