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Regia di Lewis John Carlino vedi scheda film

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La recensione su Class

di maso
8 stelle

Singolare fusione fra commedia demenziale in stile "Porky's" e il melodramma sentimentale old style che rispecchia queste valenze anche nella azzeccata scelta dei tre protagonisti, forse quattro se vogliamo considerare un periferico Cliff Robertson.

L'amicizia collegiale fra il timido McCarthy e il ricco Lowe è descritta in maniera scoppiettante con la spiazzante scena dello scherzo iniziale e conseguente rivincita che fissa il tono e mette in evidenza le buone capacità interpretative di due fra gli attori che più spiccavano in quello che in America fu ribattezzato "The brat pack" letteralmente "Il gruppo di monelli" cioè quella dozzina di giovani attori della Hollywood anni ottanta che rappresentarono una generazione di ragazzi americani al cinema fino a metà degli anni novanta fra i quali Demi Moore è forse la più conosciuta anche da noi, le loro disavventure fra cui spicca la sequenza della presunta perquisizione degli alloggi che sfocia in una scena surreale e divertente degli studenti che si sbarazzano della droga nei modi più disparati fanno da supporto all'avventura sentimentale capitata a McCarthy in un solitario sabato a Chicago dove incontra una meravigliosa signora in cerca di compagnia con le sembianze sensuali di una affascinante Jaqueline Bisset nello splendore dei suoi quarant'anni e come spesso nei film della sua maturità artistica molto brava ad interpretare le sfumature caratteriali della donna moderna viziata ed annoiata che ritrova un po' di entusiasmo per la vita dalla relazione con un ragazzo molto più giovane di lei: dopo la scabrosa scena di sesso in aereo con Michael Brandon in "Ricche e famose" la Bisset ripete l'esperienza in movimento nell'ascensore con la differenza che in questa scena il tono è più scherzoso e disteso rispetto al film di Cukor.

L'intreccio delle due relazioni caratterizza tutta la terza parte del film in cui ci viene propinato il colpo di scena che ti potresti aspettare ma che purtroppo non viene sfruttato a dovere fino a giungere al finale un po' tirato via e comunque efficace nel sottolineare il valore dell'amicizia.

Carlino non è Billy Wilder ma ha avuto il merito di realizzare una commedia piacevole mai volgare che come detto perde un po' di mordente verso la fine, va apprezzata invece la perfetta scelta del cast e delle locations.

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