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The Nun - La vocazione del male

Regia di Corin Hardy vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su The Nun - La vocazione del male

di Fanny Sally
5 stelle

Il fascino tetro delle ambientazioni e qualche suggestiva idea visiva non riescono a tenere alta l'asticella del terrore in questo debole ennesimo spin-off della saga horror paranormale The Conjuring.

Su un antico monastero di clausura immerso nei fitti e tetri boschi di una remota regione della Romania, incombe una potente presenza demoniaca. Il Vaticano decide di inviare Padre Burke, un esperto prete esorcista, e Irene, una novizia dotata di grande sensibilità per indagare sulla misteriosa scomparsa di alcune monache. Alla missione si unisce un giovane e simpatico contadino del luogo.

 

Ennesimo tassello di una saga cominciata quasi per caso nel 2013 con il ben fatto horror vecchio stile The Conjuring, questo film si ricollega in particolare al suo secondo capitolo Il caso Enfield (2016) di cui è da considerarsi uno spin-off, riportando sullo schermo l'inquietante personaggio del demone Valak dalle sembianze di una suora, che lì appariva in poche sequenze. La storia si svolge circa vent'anni prima e narra dunque le origini della diabolica creatura, per poi ricongiungersi solo nel finale alla pellicola di riferimento, della quale riprende dinamiche e atmosfere sovrannaturali.

 

Tuttavia più che di un film horror lo si può considerare un gotico racconto del terrore dai toni quasi fantastici: malgrado le suggestive ambientazioni, ricreate da una curata scenografia, e qualche buona idea visiva offerta da regia ed effetti speciali, mancano i momenti di vero spavento e anche la tensione non riesce mai a raggiungere livelli particolarmente elevati.

 

Come in altri film della saga, anche questo soffre dello stesso problema di squilibrio tra la prima parte, misteriosa, preparatoria e più avvincente, e un secondo tempo decisamente più fiacco, ripetitivo e sbrigativo.

 

Peccato perché l'impatto visivo del personaggio di Valak è memorabile, ma la sua aura malefica non viene mai percepita con grande convinzione. Una sceneggiatura più impegnata, attenta e coraggiosa avrebbe fatto la differenza.

 

Occasione mancata.

 

 

 

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