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The Rider - Il sogno di un cowboy

Regia di Chloé Zhao vedi scheda film

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La recensione su The Rider - Il sogno di un cowboy

di ilpanda
6 stelle

South Dakota. Il giovane Brady è bruscamente costretto a interrompere i rodei, attività in cui stava ottenendo ottimi risultati, a causa di una brutta caduta. Brady è tornato a vivere con il padre, ex cowboy in difficoltà finanziarie e una sorella quindicenne con la sinfrome di Asparger.

Mentre gli amici lo spronano a tornare in sella, il ragazzo trova un lavoro temporaneo in un supermercato. La passione per il rodeo però infiamma in lui cosicché continua a stare a contatto con il suo vecchio mondo addestrando un cavallo “difficile” su incarico, a cui si affezionerà, e visitando spesso un giovane amico – Lane - ridotto sulla sedia a rotelle e senza possibilità di parlare a causa di un incidente simile al suo…

La premessa è che il film è tratto da una storia vera e che gli attori, in particolare il protagonista, interpretano quanto effettivamente hanno vissuto. La giovane regista Chloé Zhao ha studiato il mondo dei rodei e di questa riserva nel sud Dakota e poi l’ha messa in scena con i veri protagonisti.

Il film viaggia molto sul binario della fine del sogno del protagonista e delle sue difficoltà a ritrovare un percorso alternativo; la regista raccoglie con avidità i gesti, i segni (il tatuaggio fatto da Brady per l’amico Lane), le espressioni dei suoi personaggi.

Le intenzioni sono ottime, il soggetto e la sceneggiatura sono apprezzabili, gli attori (tutti non professionisti) soprattutto Brady Jandreau (nel film Brady Blackburn) sono eccezionali, i paesaggi e gli ambienti ben fotografati. Ci sono anche momenti molto emozionanti.

Quello che forse manca alla regista (pare già ben lanciata verso film più grandi) è una maggiore personalità: è proprio la regia forse l’elemento più debole del film. Altro difetto è che è molto pudica nel mostrare i corpi, ci prova spesso ma poi taglia subito la scena (molto bello quello del protagonista, nonostante sia reciso, spezzato, non più perfetto e funzionale allo stesso). Poco coraggioso anche il finale (ma di più ovviamente non anticipo). Un grazie va a “Wanted – Cinema ricercato” per la distruzione italiana. Voto (da 1 a 10): 6,5.

 

 

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