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La forma dell'acqua

Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La forma dell'acqua

di axe
8 stelle

America, 1962. Sono gli anni della Guerra Fredda e della "corsa allo Spazio" tra Stati Uniti e Unione Sovietica. In un laboratorio di ricerche governative, negli USA, sono in corso degli studi su una creatura trovata in Amazzonia, un umanoide dotato di branchie e pertanto della capacita' di respirare sotto l'acqua. Nello stesso laboratorio lavora Elisa, un'operaia muta ed orfana. La stessa, a causa dell'incapacita' di parlare, ha estrema difficolta' a comunicare con gli altri e, inevitabilmente, patisce la solitudine e l'incomprensione. Condivide l'appartamento con un amico gay, e, sul lavoro, l'unica persona con la quale ha rapporti e' una donna di colore, Zelda. Insieme a quest'ultima scopre la presenza della creatura umanide nel centro di ricerca. Gli studi condotti sulla stessa, a causa del difficile momento storico, che vede gli interessi militari e politici affermarsi su quelli relativi al progresso umano e sociale, hanno come unica finalita' la ricerca di elementi da sfruttare per porsi in vantaggio rispetto gli avversari. Pertanto, nei confronti della creatura, della quale sono messe in dubbio le capacita' intellettive, non e' usato alcun riguardo. Dove non riescono i ricercatori, spronati e sorvegliati da uno spietato capo della sicurezza che deve rendere conto ad un generale che incarna perfettamente il prototipo del gallonato superbo ed ottuso, riesce la timida e forzatamente silenziosa protagonista, Elisa, che, grazie all'esperienza inconsciamente maturata nella propria condizione, riesce, tramite gesti, a stabilire un rapporto con l'umanoide. Divenendo estremamente legata alla creatura, scoprendo che e' destinata alla vivisezione, organizza un piano per rapirla e liberarla in mare, ed ottiene la collaborazione dei suoi amici e di uno scienziato che, pur essendo un agente sovietico, nutre buoni propositi nei confronti della creatura. L'antagonista e' Richard, il capo della sicurezza, il quale, animato soprattutto da un odio tanto smisurato quanto immotivato verso la misteriosa creatura, non si fermera' davanti a nulla pur di recuperarla. Come per altri film di Guillermo del Toro, gli elementi fantastici - la creatura fantastica, gli esperimenti sulla stessa e la natura della protagonista Elisa, evidentemente non del tutto "umana" - sono gli strumenti utilizzati per esporre tematiche di estrema fondatezza ed attualita'. Il film parla di incomprensione e dell'odio che puo' nascere dalla stessa; parla altresi' di amore e solidarieta', sentimenti che, per i personaggi del racconto, nascono dall'incontro tra piu' solitudini. I "buoni" sono infatti persone ai margini della societa' dell'epoca, per un motivo o per l'altro. Dal loro cooperare nasce e prospera qualcosa di bello, in grado di riportare un piccolo trionfo sulla superbia e sull'odio. Ho molto apprezzato le atmosfere costruite dal regista. Il "freddo" e l'impersonalita' del laboratorio contrastano con il calore del piccolo appartamento dove vivono Elisa ed il suo amico gay; l'intero film e' accompagnato da una colonna sonora a tratti vivace, a tratti dolce, a tratti malinconica, a testimoniare l'esilita' delle buone speranze della protagonista. Il ritmo del film, assai lento, consente di apprezzare a fondo queste atmosfere. Ben riuscita, infine, la caratterizzazione dei personaggi. Elisa, interpretata da Sally Hawkins, e' una ragazza timida, dall'aspetto non particolarmente attraente. Al tempo stesso, a causa della propria condizione, ha una mimica estremamente espressiva, racconta se' stessa con sguardi, ammiccamenti, sorrisi. Nella stessa maniera comunica la creatura anfibia, animata da buoni sentimenti, ma pronta all'uso della violenza contro qualunque cosa avverta come minaccia. Lato negativo del film, alcune incongruenze nella trama. L'accesso al laboratorio di ricerche governative e' incredibilmente facile, e le reazioni degli umani agli inconti con la creatura fantastica sono oltremodo composti. Nonostante questi "buchi", comunque, la visione rimane pienamente apprezzabile, sia per scelte espressive, sia per tematiche affrontate.

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