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A Star Is Born

Regia di Bradley Cooper vedi scheda film

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La recensione su A Star Is Born

di Paul Hackett
5 stelle

In un bar nel quale si è rintanato ad annegare la sua depressione nell'ennesimo bicchiere di roba forte, il rocker alcoolizzato Jackson Maine conosce la cantante Ally Campana e se ne innamora, portandola in tour e facendola esordire su un vero palco. Con l'aiuto di un manager, la donna diventerà una stella del pop, mentre Jackson, nel frattempo diventato suo marito, proseguirà nel proprio percorso di autodistruzione.

 

Bradley Cooper esordisce alla regia con questo dignitoso remake in chiave moderna del classico E' Nata Una Stella, riservando per sé il ruolo intenso (ancorché abbastanza stereotipato) del musicista tormentato e all'ultimo stadio della dipendenza da alcool. Al suo fianco una co-protagonista che risulta credibile e convincente solo negli abiti "borghesi" di miss Stefani Germanotta, finendo invece nel ridicolo involontario quando la sceneggiatura forza la mano, di fatto trasformando la donna, nel giro di poche scene, in una popstar kitsch simil-Lady Gaga. Dopo una prima parte della pellicola tutto sommato promettente, è proprio la repentina ascesa di Ally a lasciare perplessi e a risultare troppo meccanica e semplicistica. Da lì in poi, il film sostanzialmente crolla sotto il peso delle proprie ambizioni, sfaldandosi in un finale all'insegna del melodramma più stucchevole. Comprensibile che l'opera possa essere piaciuta al pubblico, specie quello femminile; meno condivisibile il plauso di buona parte della critica.

 

Molto rumore per nulla: 5/10.

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