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The Cured

Regia di David Freyne vedi scheda film

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La recensione su The Cured

di maghella
7 stelle

 

Irlanda oggi, o in un futuro prossimo. L'Europa è stata invasa da un terribile virus che rende le persone degli zombi affamati di carne umana. Dopo molti sforzi una cura ha reso possibile la guarigione degli infetti, che però conservano la memoria delle cose orribili che hanno commesso quando erano nella condizione di zombi. Seannen è uno dei guariti  e può tornare a casa da sua cognata e dal suo nipotino. Connor invece, anche lui guarito insieme a Seannen, deve rimanere in un centro di accoglienza perché il padre non vuole saperne più niente di lui. La condizione di "guariti" è la stessa degli emarginate dei lebbrosi non riabilitati del tutto. Fanno lavori marginali, visti con sospetto dalle persone che non sono state mai infettate dal virus. Spesso gli ex zombi hanno mangiato i loro stessi parenti uccidendoli. Seannen ha mangiato suo fratello Luke, e non ha ancora trovato il  coraggio di confessarlo alla cognata che ha verso di lui un raro atteggiamento di compassione e sincero affetto. Seannen prova a trovare un suo equilibrio riprendendo il suo vecchio lavoro di barelliere presso il centro di riabilitazione dei "resistenti", zombi che non hanno mostrato benefici verso la cura. I "guariti" sono immuni dagli attacchi dei "resistenti" e non rischiano perciò una nuova infezione. Connor, che prprecedentemente era unavvocato di successo e che prima di diventare uno zombi si avviava ad una brillante carriera politica,  proprio non ci sta a fare lo spazzino come nuovo lavoro riabilitativo. Organizza una sorta di movimento rivoluzionario di "guariti", e sotto lo slogan "Il Paese è anche nostro", libera i "resistenti" cominciando così una vera sommossa popolare e innescando una nuova epidemia.

Film politico e dai risvolti sociali. Gli zombi si sono sempre prestati bene per certe tematiche: l'emarginazione e la rivolta dei reietti. Le condizioni sociali permettono spesso e volentieri di "divorarsi" l'uno con l'altro, rendendo gli uomini degli zombi che non sono in grado di fermare il proprio appetito egoistico per ottenere ciò che vogliono, calpestando  i propri affetti e i valori essenziali. Lo stato di zombi può essere la causa di troppe droghe, di cattive amicizie, di ambizioni viziate da impulsi sbagliati. Connor è il simbolo di una società malata che non ha coscienza dei danni che può perpretare alla comunità per trarre un vantaggio personale. Il film gioca molto bene su questi messaggi simbolici, e sa raccontare lo stato di zombi in maniera moderna e originale. Molto interessante vedere come gli ex zombi riescano a comunicare tra di loro attraverso un linguaggio dettato dalle esperienze passate. Gli zombi di questo film non sono stupidi e vuoti, ma al contrario hanno sviluppato capacità comunicative e sensoriali molto sofisticate, rendendoli più forti di chi non è mai stato infettato, proprio perché immuni da qualsiasi altro eventuale contagio.

Ma se la prima parte del film riesce a costruire una ottima tela narrativa proprio su una base concettuale di certi meccanismi psicologici tra umani ed ex zombi, nella seconda parte -quando la storia verte più sull'azione e i ritmi diventano più serrati- il film perde qualche colpo e si notano svarioni e vuoti di sceneggiatura.  Rimane comunque un buon film in cui la figura dello zombi si trasforma in altro rispetto a quello che eravamo abituati a vedere fino ad ora, questo a dimostrare che quando ci sono idee originali esistono ancora ottimi margini di crescita.

 

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