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L'insulto

Regia di Ziad Doueiri vedi scheda film

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La recensione su L'insulto

di champagne1
8 stelle

Nessuno può dire di avere il monopolio della sofferenza.

Nella Beirut moderna vivono ancora tensioni solo apparentemente sopite. In questo contesto quando Tony (attivista della destra nazionalista con il solito slogan "prima i libanesi") ha un banale alterco con Yasser (capocantiere palestinese che vive, come quasi due milioni di suoi simili, nei campi profughi) , le origini e l'appartenza dei due - oltre a una buona dose di orgoglio caratteriale - si frappongono ad una rapida soluzione della questione.

La quale comincia a montare anche oltre le intenzioni dei due e diventare un caso politico, montato dai media e dagli estremisti di entrambe le fazioni...

 

Il regista Doueri ci porta da subito, fin dalle prime sequenze, in un clima drammatico (gli attivisti in piazza, il culto della personalità del leader politico) che si acuisce quando Tony reagisce alla manutenzione "forzata" fatta dagli operai di Yasser sul suo balcone.

In seguito avremo anche occasioni per sorridere (il mito europeo sotto-forma della macchine tedesche o della vita in Norvegia; i rapporti insospettabili fra i due avvocati al processo), ma resta sullo sfondo un tono piuttosto cupo influenzato dal tema dell'odio pregiudiziale senza mai possibilità di empatia.

Doueri cerca di non prendere posizione nel conflitto innescato.

 

 

Si limita - per così dire - da un lato a far comprendere i moventi che possono stare dietro a odi pregiudiziali mentre dall'altro illustra le difficoltà che ognuno di noi può incontrare nell'avere un approccio sereno alle cose, quando la vita ti ha segnato profondamente con esperienze indicibili.

Eppure sullo sfondo è anche capace di far emergere quelle magari poche cose condivisibili (che comunque esistono) anche quando sembra di non avere nulla in comune con l'altro.

 

La capacità autoriale del Regista, che fu operatore in Pulp fiction con Tarantino, è quello di saperci intrattenere con una storia degna dei duelli al ko corral di memoria western, costruendo due personaggi a tutto tondo che ben possono sfidarsi fino all'ultimo sangue, mentre racconta come la sofferenza comunque si manifesti va rispettata e capita.

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