Regia di Henry Selick vedi scheda film
Il passaggio televisivo mi ha offerto il pretesto per parlare di questo cartoon natalizio assolutamente fuori dai consueti schemi. L'incubo che incontra la fiaba è qualcosa di controcorrente rispetto al buonismo aproblematico di questo periodo dell'anno. E' chiaro fin dalle prime scene che il film nasce dal furore gotico di una mente quale solo Tim Burton ad Hollywood possiede. I personaggi hanno il loro marchio di fabbrica appiccicato addosso: l'irriverenza del dottore e il suo aiutante sono la classica manifestazione di un citazionismo capovolto e di un'esautorazione dei vecchi incubi, snaturati nell'essenza e riformulati ai fini di una nuova creazione artistica. Tutto sommato l'opera è un apologo, la cui morale (mai buonista) non è da ricercare nella schematica contrapposizione bene-male (Natale-Halloween), ma nel rapporto identita-diversità e nelle sfere di competenza che a ciascun uomo sono richieste. Il gusto orrorifico di Halloween ha la sua ragione d'essere nei confini della sua festività (e pertanto va accettata), allo stesso modo in cui il Natale dei doni-per-i-più-piccini è valido solo nel suo periodo specifico. Ma al di là del discorso morale la grandezza del film affiora inevitabilmente dalla componente estetica che traduce in forma l'inventiva senza limiti, gotica e "immaginifica" (come qualcuno sul sito ha dannunzianamente definito Burton) del talento di Batman.
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