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Thirst Street

Regia di Nathan Silver vedi scheda film

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La recensione su Thirst Street

di alan smithee
6 stelle

VENEZIA 74 - GIORNATE DEGLI AUTORI - EVENTO SPECIALE

Gina è un'hostess americana piuttosto carina, ma un pò insicura, o almeno fragile, soprattutto da quando ha subito lo shock del suicidio del suo compagno. Abituata a pernottare a Parigi lungo gli scali dei voli ai quali presta servizio, la donna incontra in un locale un pò ambiguo un tizio né bello nè particolarmente simpatico di nome Jerome, di cui tuttavia si innamora pazzamente.

ma l'uomo la considera solamente come l'avventura di una sera, e cerca di allontanarla ogni volta che ella si presenta davanti a casa sua: infatti Gina decide, con un colpo di testa avventato, di prendersi un periodo di pausa dal lavoro, mettendosi in aspettativa, sicura di trovare una occupazione nella capitale francese, e trovandosi in segreto un alloggio proprio di fronte alla casa del suo innamorato; il quale non capisce come possa ritrovarsi sempre fra i piedi la ragazza, trovandosi sempre più in difficoltà da quando la sua ex fidanzata Clémence torna a frequentarlo, dichirandosi per di più incinta.

Sarà l'inizio di una serie di tragicomiche e fantozziane avventure, al termine delle quali la povera Gina si ritroverà praticamente indigente, sola ed abbandonata, umiliata dal Jerome e dalla sua fidanzata, alle prese con le ostilità di una città che non la vuole, e neppire la considera.

Settimo lungometraggio di un autore indipendente americano di nome Nathan Silver, Thirst Street è una commedia carina, predominata dai colori tenui, che non rinuncia per questo qua e là a graffiare o ad indisporre: la figura indolente e a tratti sin repellente di Jerome suscita davvero un certo disgusto, con la trascuratezza che si porta addosso, l'indolenza senza cuore che lo caratterizza, i contagiosi herpes agli occhi che finisce per infliggere anche alla carina, dolce e incredibilmente sprovveduta protagonista, simpaticamente resa dall'attrice Lindsay Burdge.

Partecipazione di gran lusso per Anjelica Houston, che presta la sua affascinante voce ad un io narrante ironico e possibilista, che segue il film e le vicissitudini della sua avventata, ma molto umana protagonista.

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