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Lucky

Regia di John Carroll Lynch vedi scheda film

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La recensione su Lucky

di sasso67
8 stelle

Lucky potrebbe essere un seguito o uno spin-off di Una storia vera (1999), probabilmente il film più "regolare" di David Lynch (che non dovrebbe essere imparentato con il regista di questo film). In quel lavoro di fine millennio si raccontava la storia di un anziano (Richard Farnsworth) che, non avendo altri mezzi, affrontava un lungo viaggio per le strade d'America, per andare a trovare il fratello (Harry Dean Stanton), con il quale aveva litigato tanti anni prima e che era reduce da un infarto. Detto incidentalmente, appena un anno dopo l'uscita del film di Lynch, Farnsworth, attanagliato dalle sofferenze causate da due tumori, si suicidò nel proprio ranch. E, sempre come nota a margine, si deve ricordare che in quel film Stanton si intravedeva in lontananza soltanto nel finale.

Qui sembra di poter vedere il versante di Una storia vera incentrato sul fratello di Alvin Straight, questo anziano Lucky, più o meno novantenne come il suo interprete, con qualche acciacco e un po' bisbetico come tutti quelli della sua età, con un'aspettativa di vita che come per tutti si accorcia sempre di più. Come cerca di fargli capire il dottore (Ed Begley jr.), Lucky è «solo» vecchio e quindi affetto da una malattia dalla quale non si può guarire. Per il resto, Lucky è un uomo che ha fatto una scelta di libertà, come Presidente Roosevelt, la tartaruga (nell'originale c'è continuamente il bisticcio dei termini turtle e tortoise) di Howard (interpretato proprio dal regista David Lynch), il migliore amico del protagonista.

È «una storia vera» anche quella raccontata in Lucky da John Carroll Lynch e per dimostrare questo non c'è bisogno di dire che Harry Dean Stanton è morto pochi mesi dopo l'ultimazione di questo film. Un attore di ottime qualità che, dopo una lunga carriera quasi sempre da comprimario, ha fatto un'uscita di scena da indubbio protagonista, grazie ad un film che è insieme il testamento dell'interprete ed un omaggio del regista ad un'icona del cinema dei nostri anni. (8 settembre 2018)

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