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Game of Death

Regia di Sebastien Landry, Laurence "Baz" Morais vedi scheda film

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La recensione su Game of Death

di alan smithee
4 stelle

TFF 35 - AFTER HOURS - NOTTE HORROR

Per vincere la noia di un'estate in villa mentre i genitori sono chissà dove, un gruppo di sette teenagers scova in una delle camere della villa un gioco di società dal titolo sadicamente invitante: alla fine tutti prendono parte al gioco, in alternativa a quello della bottiglia, ormai senza più essere in grado di dare emozioni, e da quel momento, con un graffio in cui ognuno finisce per lasciare traccia del proprio sangue all'interno della base del gioco, i sette scopriranno che da quel momento dovranno uccidere 24 persone, tra di loro od altre, a caso, prima che il gioco finisca e nessuno muoia più: s perché se loro non fanno nulla, a caso uno dopo l'altro moriranno in modo violento: la testa gli scoppierà improvvisamente dal corpo.

A quel punto nasce il dilemma morale: chi ammazzare; ammazzare o sacrificarsi mettendosi alla mercé di quel maleficio: il gruppo si divide in due e si insegue all'interno di un ospedale ove due tra essi, i più decisi a dare corso allo scopo del gioco, intendono eliminare alcuni pazienti terminali, facendo loro un favore e cercando di porre fine a quel gioco al massacro.

Scritto e diretto nel rispetto di tutti i più abusati cliché del cinema horror e teen-horror, nonché della più consueta mattanza da videogioco di cui sono piene le videoteche del cinema di genere, Game of Death non desta molti sussulti e procede diligente sino alla sua mattanza finale.

Ma si lascia guardare, deliberatamente coscienti di non essere di fronte ad alcunché di nuovo o straordinariamente inventivo, anzi proprio certi di procedere in direzione opposta, con qualche viso di attore giovane interessante da notare tra le poche positività, e tutto il resto che finisce di riflesso tra le correnti di un fiume di sangue dal percorso già ampiamente solcato da precedenti e ben superiori capostipiti.

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