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Un figlio all'improvviso

Regia di Vincent Lobelle, Sébastien Thiery vedi scheda film

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La recensione su Un figlio all'improvviso

di starbook
7 stelle

Commedia divertente, al limite del grottesco, con un incipit ben riuscito ed un soggetto che mescola buoni sentimenti, humor politically uncorrect e tematiche sociali sempre attuali.

I due attempati e benestanti coniugi Prioux stanno facendo spese al supermercato quando un giovane strampalato sordomuto li aggredisce verbalmente e gli sottrae il carrello pieno di prodotti facendogli credere di aver a che fare con le gesta di un pericoloso individuo.

Al loro ritorno ritrovano in casa la spesa ben imbustata ed il bislacco individuo che si è introdotto nell’edificio furtivamente.

Una volta ristabilita la calma e con le comprensibili difficoltà di comunicazione dovute alla menomazione del giovane dal nome Patrick quest’ultimo confessa alla coppia, interpretata dall’attore Christian Clavier e dall’attrice Catherine Frot, di esserne figlio.

La coppia non avendo mai messo al mondo nessun pargoletto sono scioccati da tale notizia: saranno di fronte ad un mitomane patentato?... forse il frutto di un adulterio mai confessato? … un tardivo dono divino a favore della frustrata madre mancata?

Garbata e divertente commedia francese sul filo del grottesco con tematiche così ‘importanti’ come l’handicap (oltre al sordomuto faremo la conoscenza della cieca fidanzata di Patrick), la sterilità che priva della gioia della maternità e la solitudine che comporta invecchiare senza le responsabilità genitoriali.

I registi Vincent Lobelle e Sebastien Thiery  (anche attore nel ruolo del pazzoide sordomuto) mescolano comicità e dramma sfruttando con disinvoltura e misura le menomazioni dei protagonisti per creare delle godibilissime gags senza eccedere nel cattivo gusto. ‘Normalizzano’ così una coppia di portatori di handicap facendoci ricordare che anche i più sfortunati possono, non senza ostacoli naturalmente, aver diritto ad una naturale vita di coppia.

Toccante, grazie alla recitazione della bravissima Catherine Frot: suo il disperato anelito alla maternità che dimostra l’attempata protagonista, coniuge Prioux, funzionale ad ‘edulcorare’ l’atteggiamento scettico e profondamente cinico che dimostra il marito (l’attore Clavier).

Mi trovo sempre a ‘stigmatizzare’ lo scialbo titolo dato dai distributori italiani che lascia poco all’immaginazione rispetto al bellissimo titolo originale ‘Momo’.

Chi ha letto altre mie recensioni sa benissimo che ho un debole per le commedie francesi come questa che conferma, e so di ripetermi, la sapiente miscela tra impegno, ritmo e gags con le quale sono costruite queste pellicole che amerei fossero maggiormente apprezzate dal pubblico italiano.

Da consigliare senza riserbo alcuno.

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