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50 primavere

Regia di Blandine Lenoir vedi scheda film

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La recensione su 50 primavere

di fratellicapone
6 stelle

...il primo amore può risorgere forte come allora dopo trent'anni...

E’ possibile far rinascere dalle sue ceneri un amore sepolto trenta anni prima? Cioè incontrare casualmente la persona che si amava da giovani, il primo amore, e provare le stesse emozioni di allora come se il tempo non fosse passato? Per Aurore e Totoche è così. Aurore è una donna sola di mezza età, ancora attraente ma che lotta con mille problemi. La menopausa, le vampate di calore, il lavoro che non trova, la figlia grande che aspetta un bambino e quella più piccola che vive con lei.

Ma Aurore è una donna forte e positiva e riesce alla fine a ritrovare la passione di allora con il ragazzo di allora.

Dicevo che è un film di donne, Aurore, le due figlie, l’amica del cuore, le donne della casa dove va a lavorare come cameriera. Tutte hanno una solidarietà reciproca a prescindere dalle differenze di età e questo le aiuta ad affrontare la vita e le sue difficoltà, a qualunque età esse arrivino. Gli uomini sono figure di contorno ed evanescenti, tranne Totuche. Totuche è un medico e Aurore lo incontra per caso e poi lo rivede di proposito quando consiglia alla figlia incinta di farsi seguire nell’ospedale dove lavora Totoche.

Totoche, ottimamente interpretato da Thibault de Montalembert, è un uomo sensibile in cui la ferita d’amore, causatagli da Aurore che lo lasciò per il suo migliore amico, non si è mai sanata. Totoche dopo essere uscito con lei a cena le dice che non vuole più rivederla perché non avrebbe la forza di affrontare una nuova sofferenza.

Ma la vita va avanti e questa volta sarà Aurore a far rinascere quell’amore forse mai interrotto trenta anni prima.

Un film a suo modo vedibile, ma dimenticabilissimo, ben recitato e pervaso da una certa malinconia del tempo passato, sui figli che crescono e li rivediamo sempre piccoli, sulle occasioni mancate. Ma di queste cose è fatta la vita.

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