Regia di Craig Gillespie vedi scheda film
Storia di Tonya Harding, pattinatrice artistica che negli anni '90 ha suscitato scalpore a causa del suo coinvolgimento nell'incidente ai danni della collega Nancy Kerrigan in vista delle Olimpiadi del 1994.
Il film diretto da Craig Gillespi, mostra uno spaccato di vita di una ragazza - una straordinaria Margot Robbie - che sin dall'infanzia ha avuto una vita difficile e drammatica, a cominciare dal rapporto burrascoso e violento con la madre, interpretata da Allison Janney, che per questo ruolo ha vinto l'Oscar nel 2018 come miglior attrice non protagonista. L'infanzia di Tonya è caratterizzata da violenza e percosse della madre, che non le dimostra il suo affetto e la svilisce in continuazione (aggiungendo al danno fisico, dunque, anche quello psicologico). Le cose per Tonya sembrano migliorare quando incontra Jeff Gillooly (interpretato da un eccellente Sebastian Stan) ma anche con lui, ben presto, la situazione precipita perché il ragazzo si dimostra subito violento.
La carriera artistica di Tonya non è altrettanto facile: lei è diversa, anticonformista, poco aggraziata e raffinata ma bravissima, anche se questo non basta alle giurie, che guardano anche e soprattutto il modo in cui le pattinatrici si presentano e vorrebbero vedere più femminilità in lei, sebbene sia stata la prima donna americana a effettuare il triplo axel.
Il film Tonya è incentrato soprattutto sull'incidente avvenuto ai danni della Kerrigan, e le indagini sul coinvolgimento della Harding. Alla visione classica, quindi, si alternano anche le interviste ai protagonisti che raccontano le loro versioni dei fatti, riuscendo in tal modo a coinvolgere maggiormente lo spettatore, che sembra assistere a un documentario sulla vita della pattinatrice.
Storia molto drammatica in definitiva, ma trattata con cinismo e ironia, capace di intrattenere il pubblico e di farlo riflettere.
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