Regia di Woody Allen vedi scheda film
"Io mi sto consumando dalla gelosia".
-Ginny
Anni 50: il bagnino Mickey (Justin Timberlake) decide di raccontare una storia a lui cara, avuta con ex attrice di nome Ginny (Kate Winslet), quale "sopravvive" lavorando come cameriera in un lungomare, sposata col giostraio Humpty (James Belushi): un giorno, il ritorno della figlia Carolina (Juno Temple) causa alla sua famiglia una messa in scena di tensioni che porterà vari intrecci familiari che, in fondo, si somiglieranno fra di loro.
E finalmente sono riuscito a recuperarmi quest'ultima perla del maestro Allen! Che dire? Si sente un'enorme potenza a livello registico, recitativo, scritturale, sonoro ed emozionale. Ancora una volta, il grande Woody é riuscito a ridarmi una sensazione tale, tanto da (almeno il mio punto di vista) autocitarsi. Non a caso, la narrazione del personaggio di Justin Timberlake ricorda quella dello stesso Allen in "Provaci Ancora Sam" e "Io e Annie", solo con un quarto della malinconia che Allen riusciva a trasmettere nelle sue battute. Ho trovato efficacemente straordinarie le interpretazioni di Belushi, specie nelle gestualità, ma soprattutto della Winslet, di cui non ricordavo una recitazione simile da "Se Mi Lasci Ti Cancello" (o magari sono io che ho visto poco di lei), gran filmone. Il doppiaggio di Pannofino, che doppia Belushi, rende ancora più realistica l'estetica del suo personaggio, grazie alla sua voce graffiante. Da non sottovalutare il ruolo della Temple, che tende a rispecchiare una versione "secondaria", o meglio "nuova" della Winslet: non a caso la rivelazione del suo personaggio la aiuterà a migliorarsi in ambito personale. Ovviamente ho molto apprezzato le scenografie quali, appunto, hanno un ruolo principale, nei vari film di Allen, basta pensare a "Tutti Dicono I Love You", e le musiche, sempre presenti e sempre relative al genere musicale preferito di Allen, il jazz. La metafora della ruota rimane principale perché essa é la sede principale, o diciamo quella che più si avvicina, dell'intera storia: l'oggetto che più ha visto tutto e che, del suo significato, ne fa uno stile particolare del film, quasi come rappresentare quest'ultimo.
Nonostante la sua età, Allen riesce come sempre a realizzare mezzi capolavori che, nella sua filmografia, rimarranno sempre meravigliosamente originali e fuori dal comune. E in ciò, dimostra tutt'ora di avere in chiaro idee sempre nuove, che potrebbero "fare secchi" una buona parte di feccia cinematografica che tutt'ora é presente.
7½/8.
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