Regia di Ron Howard vedi scheda film
Uno spin-off su Han Solo poteva servire a risolvere quei quesiti che la visione della prima Trilogia di Star Wars quasi 40 anni fa poneva agli spettatori: come si poteva percorrere la rotta di Kessel in meno di 20 parsec; perché i rapporti fra Han e Lando Carlissian erano così tesi; come si era potuto costituire un sodalizio così anomalo come quello fra Han e Chewbeca.
Ma ancora di più doveva servire a far comprendere la personalità del giovane Solo, quel suo essere un furfante di buon cuore, un trafficante senza scrupoli in casi di un guadagno, laicamente scettico sia sulla "Forza" che sulle aspirazioni dell forze ribelli.
Ebbene il film è gradevole, ben confezionato, ma dallo sviluppo e i contenuti troppo classici e tradizionali, mentre risponde solo in parte ai quesiti sopra citati. La gestione di Ron Howard assicura una trama troppo politicamente corretta nel dare contorno al giovane Solo che scappa dalla povertà e diventa piano piano un personaggio epico, idealista e senza nessuna ombra, contraddicendo l'immagine del Solo conosciuto nella trilogia citata. Restano le belle immagini degli scenari proposti, quel giusto mix di tensione avventurosa e tono leggero da commedia. Ma ci si poteva attendere qualcosa di più, mentre si intravede all'orizzonte la minaccia di "serial" sequel.
E che dire di Ehrenreich? bravo, ma non ci ho visto il carisma di Harrison Ford (ma forse la mia è solo una malcelata forma di nostalgia)!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta