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C'eravamo tanto amati

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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La recensione su C'eravamo tanto amati

di stefanocapasso
9 stelle

Tre amici provenienti da diverse parti di Italia condividono un momento importante della loro vita giovane: la lotta partigiana sulle montagne. A fine guerra, Gianni Nicola e Antonio tornano ognuno nei loro paesi d’origine, per fare un pezzo di strada prima di ritrovarsi tutti insieme a Roma. Tra loro Luciana, giovane donna venuta dal Nord in cerca di successo contribuisce a creare allontanamenti e ritrovi nell’arco di 30 anni. Quando infine si ritroveranno sarà il momento della resa dei conti e di rivisitare le loro storie.

Ettore Scola, supportato da un grande lavoro si sceneggiatura di Age e Scarpelli dipinge un grande affresco dell’Italia dal 1943 al 1974 attraverso la storia di tre amici che vivono i cambiamenti della società, con sullo sfondo il fil rouge del cinema a marcare i tempi che passano. Sono tre uomini di estrazione sociale diversa, che in qualche modo cercano di costruirsi quella vita che tanto aveva promesso all’indomani della liberazione. Ognuno a modo suo rimane bloccato in un personaggio che ne impedisce l’evoluzione e che immancabilmente chiede la rinuncia a qualcosa di importante. Per uno è l’amore, per l’altro è la famiglia e per un altro è la dignità personale. Tutti e tre vivono il tradimento di ideali che avevano scelto, vivendone i rimorsi e trovando quel raro conforto nel loro rapporto amicale che rimane sempre improntato al passato. Un percorso evolutivo che rispecchia quello della nazione, giovane e piena di speranza all’indomani della liberazione, e del cinema stesso che dai grandi ideali del neorealismo vede via via la televisione occupare tutto quello spazio di libertà. Un film considerato proprio per questo, l’epitaffio del neorealismo

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