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Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)

Regia di Tom Edmunds vedi scheda film

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La recensione su Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)

di supadany
5 stelle

Festa del cinema di Roma - Tutti ne parlano.
Non c'è niente di più snervante di inseguire un risultato con tutte le proprie forze fallendo ripetutamente. Alla lunga, sale la voglia di rinunciare, nei casi più disperati lo sconforto potrebbe addirittura far venire voglia di farla finita.
Questa condizione è la spina dorsale di Dead in a week: or your money back, un espediente che offre un'ampia gamma di opportunità su registro comico, scodellato con un elevato numero di giri, tanto da essere vittima di scompensi e contraccolpi ogni qualvolta prende fiato e cerca di ricostruirsi.
Dopo aver provato in tutti i modi a suicidarsi, producendo solo risultati fallimentari, William (Aneurin Barnard) crede di aver trovato la soluzione a tutti i suoi mali ingaggiando Leslie (Tom Wilkinson), un killer specializzato, che uccide su commissione chiunque voglia farla finita.
I problemi sopraggiungono quando William s'innamora di Ellie (Freya Mavor) e il suo libro è finalmente sul punto di essere pubblicato. Infatti, vorrebbe tornare sui suoi passi, peccato che Leslie non abbia alcuna intenzione di recedere il contratto, anche perché fondamentale per non essere silurato dal suo capo (Christopher Ecclestone).

 

Tom Wilkinson

Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi) (2018): Tom Wilkinson


Il film di Tom Edmunds si muove nel florido solco della black comedy (siamo più dalle parti di un Cose molto cattive e lontano dai grossi calibri) spruzzata di humour tipicamente british, prendendo il largo da uno spunto decisamente brillante e con due personaggi scritturati con sagacia.
Così, non perde tempo in convenevoli e parte con il gas a martello, offrendo il suo meglio in scorribande che racchiudono gag a cascata.
Si tratta di fraseggi che prendono di mira determinate funzioni (ad esempio, le regole d'ingaggio di questi particolari killer) o che mostrano come l'uomo sia portato a commettere errori che, qualora isolati, possono essere calmierati, ma in blocco producono risultati devastanti, non ricucibili.
Volendo, si trovano altri appigli che, riversati in ottica tragicomica, riconducono alla realtà (occhio a firmare i contratti, soprattutto leggete quelle dannate clausole posizionate in fondo e praticamente invisibili), ma con il trascorrere dei minuti, il meccanismo comincia a mostrare delle smagliature.
Dall'esuberanza iniziale, pur avendo alcune uscite a effetto sparse, passa a una velocità di crociera, per poi rallentare fino a compiere delle brusche frenate.
Invece, funziona alla grande un entusiasmante Tom Wilkinson, che si presta allo scherno con pregevole aplomb, mentre i suoi colleghi di set sono per lo più soggetti all'andamento del registro.
In questo modo, Dead in a week: or your money back azzecca indubbiamente un paradosso vincente e ha un discreto manipolo di idee da rovesciare in scena, con qualche puntata impavida (vedi battute su Michael J. Fox), ma ogni qualvolta si deve fermare e ragionare per poi rinsaldarsi, abbassa la cresta, per risollevarla sempre più faticosamente.
Beffardo, parzialmente disinnescato sulla lunga distanza.

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