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Il filo nascosto

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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GiorgioBlu

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La recensione su Il filo nascosto

di GiorgioBlu
8 stelle

Difficile trovare il filo conduttore di questo film, e devo dire che prima del finale non lo avevo trovato, perchè il film stilisticamente ineccepibile mi sembrava un grande affresco psicologico ambientato nel mondo della moda ma che alla fine risultava stancante se non fine a se stesso.

Ma per fortuna il film seppur raccontando questo aspetto scava in profondità di una relazione contorta ma non per questo meno vera o intensa raccontando l'amore tra un uomo e una donna intesi come due pianeti intrappolati in un gioco di forze opposte che si attraggono, raccontando lo stilista Woodcock uno scapolo impenitente intrappolato in un proprio rigido antropocentrismo che non può che relegare la figura della donna, Alma, a satellite nella sua vita fatta di dure regole e rigide convenzioni, Woodcock abilissimo nel disegnare abiti per un universo femminile di qui conosce solo il lato esteriore, e Alma alla ricerca di un contatto che molte volte si trasformerà in uno scontro o anche peggio come si vedrà nel film.

L'amore raccontato come qualcosa di celato, di tenuto rigorosamente nascosto, ricamato segretamente dentro qualche abito come usa fare il protagonista, che ricama segretamente delle parole o foto all'interno delle fodere dei vestiti che confeziona, per cercare di tenerle nascoste da quella che lui chiama la sua maledizione, che a detta dello stilista gli inaridisce il cuore relegandolo a quella dura cervice che sarà la vera costante di tutta la sua vita e di tutto il film che è il suo lavoro.

Quello che è certo che una volta trovato il filo nascosto di questo film non è certo meno contorno o più digeribile, perchè questo filmone seppur lasciandosi seguire non regala niente a nessuno, consegnandoci forse l'opera più personale di P.T. Anderson dai tempi di Magnolia.

Insomma un film per palati fini che ha molto da offrire ma che ha la lentezza e l'incedere sontuoso degli atti di un opera, che ricama degli indizi qua e la snocciolando la psicologia di un uomo anche questa volta complesso, il regista si sta specializzando nel racconto figure di uomini complessi intrappolati su se stessi.

L'unica nota triste è notare come bisogni aspettare il nuovo film di Anderson per vedere un minimo di unione tra forma e sostanza in quella che è dura chiamare ormai settima arte, annichilita completamente da questi film dall'incasso facile che abbassano sempre più gli standard di un mercato che va sempre più a decrescere per qualità.

Voto 7,8

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