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I racconti di Parvana

Regia di Nora Twomey vedi scheda film

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La recensione su I racconti di Parvana

di pazuzu
8 stelle

Un'animazione adulta capace di far accapponare la pelle e di affondare nella realtà tragica dell'Afghanistan talebano con inusitata delicatezza, riuscendo a mantenere un tono equilibrato interrotto, nei momenti giusti e con intensità via via crescente, da svolazzi onirici tetramente deliziosi.

 

A 11 anni, Parvana vive nella Kabul del 2001. Il padre, mutilato di guerra, che le ha insegnato a leggere, a scrivere, e ad usare la fantasia, si ostina a portarla fuori senza il velo, nonostante corra l'obbligo di farlo: preso di mira da un gruppo di talebani, viene arrestato con un'irruzione in casa e portato in una prigione distante chilometri.
Persa l'unica figura maschile, e verificata l'impossibilità di fare alcunché fuori dalle mura domestiche visto il divieto per le donne di uscire sole, Parvana decide di tagliarsi i capelli e vestirsi da uomo, per poter sostentare la madre, la sorella maggiore ed il fratellino di un anno, e per provare in qualche modo ad avere notizie del padre.

 

 

Lo fa, trovando la forza nelle storie che lui gli raccontava (perlopiù la Storia del suo paese), e a sua volta creandone di nuove per il fratellino, per gli altri e per sé stessa, dando fondo all'immaginario cupo ed inquietante di chi nella propria breve vita ha visto solo guerra e soprusi, ma inserendovi i barlumi di lucentezza che solo una mente innocente può concepire. Così, mentre un disegno dal tratto realistico narra la drammatica ricerca del padre da parte di Parvana, sprazzi di cut-out animation (una forma di stop-motion fatta usando ritagli di carta) portano al centro dell'attenzione l'oscuro mondo di Elephant King da lei inventato, col luciferino elefante a simboleggiare il male che è al potere e che va combattuto.

 

 

Dopo due corti pluripremiati (vecchi però di oltre dieci anni) e la partecipazione nel cast tecnico di Song of the Sea, candidato all'Oscar nel 2015, The Breadwinner (prodotto da Angelina Jolie) è l'esordio sulla distanza di Nora Twony: un'animazione adulta capace di far accapponare la pelle e di affondare nella realtà tragica dell'Afghanistan talebano con inusitata delicatezza, riuscendo a mantenere un tono equilibrato interrotto, nei momenti giusti e con intensità via via crescente, da svolazzi onirici tetramente deliziosi.

 

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