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L'apparizione

Regia di Xavier Giannoli vedi scheda film

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La recensione su L'apparizione

di Furetto60
7 stelle

Dramma della coscienza. Opera forte e intensa, di grande pathos.

Jacques noto giornalista e reporter di guerra, sta attraversando una fase critica della vita, è ancora molto scosso per la morte di un suo collega e grande amico, riceve un giorno una telefonata da parte del vescovo Jacques, che lo invita a recarsi presso il Vaticano. Cosi malgrado le sue reticenze iniziali, legate ad un fondamentale disinteresse per i temi religiosi, viene inserito in una commissione d’inchiesta canonica, allo scopo di svolgere un'indagine tesa a stabilire la veridicità di alcune presunte apparizioni mariane, in sostanza una ragazza di 18 anni, Anna, novizia di un convento senza tema di smentita, afferma d’aver visto la Madonna in un piccolo paese del sudest della Francia, evento che in poco tempo ha scatenato la curiosità e l’interesse di migliaia di fedeli che si recano sul luogo nella speranza di poter assistere dal vivo al mistico evento, trasformando quell’anonimo paesino della Francia sud-orientale in meta di masse di pellegrini. Attorno ad Anna cresce una fauna umana variegata e colorita, costituita da fedeli, ma anche da curiosi e da speculatori e c’è soprattutto la rete, che propaga in tempo reale la sua immagine, dietro ma non troppo, i vertici del Vaticano che prudentemente preferiscono evitare clamore, se non addirittura mettere a tacere situazioni di questo tipo, forse perché potenzialmente dannose per l’istituzione ecclesiastica che non gradisce l’esclusione, nel rapporto con il Divino. Il giornalista interpretato magistralmente da Vicent London riferisce l’enorme inquietudine da cui è attanagliato, ma comunque non domo, smanioso di trovare prove concrete, per spiegare qualcosa che di tangibile non ha nulla, non si accontenta, come gli altri colleghi, di scrutare la condotta morale di Anna, del suo operato, della sua fedeltà alla chiesa, ma tenta di andare a fondo nell’animo di una ragazza cosi compenetrata in questo ruolo scomodo, sempre al centro di un'attenzione morbosa , la gente la vuole perfino toccare e comprendere quale fosse la sua vita prima e dopo le apparizioni, cosi il dramma si tinge di giallo, nelle frequentazioni di Anna c’è una certa Marien, intima amica , ma della quale si sono perse le tracce. Peraltro a mano a mano che l’inchiesta procede la salute di Anna peggiora sempre più, sembra quasi votata ad un inevitabile martirio, non mangia più si lascia andare, tra lei e Jacques si viene a stabilire un legame speciale, malvisto dal parroco francescano del posto, che ha preso gelosamente Anna sotto la sua ala protettiva. La regia descrive, senza giudicare, le tante sfaccettature che una situazione così complessa implica. Il regista francese divide la sua opera in capitoli, per sottolineare i punti chiave su cui ruota il racconto, tutto in modo fluido e armonico, senza provocare strappi narrativi. Attraverso le emozioni del protagonista Giannoli ci fa percorrere un viaggio intimo nell’anima, un’introspezione profonda in noi stessi, che ci porta a fare i conti con la nostra coscienza e il nostro modo di concepire la fede, il regista non indaga sulla chiesa intesa come istituzione, ma sulla percezione personale del Divino, tenendosi ben lontano dagli scandali dei nostri tempi. “L’apparizione” è un’opera forte, vibrante, toccante, ben realizzata e interpretata, di grande intensità emotiva e i tanti enigmi di cui la vicenda è attraversata, la rendono intrigante e coinvolgente. Buona la colonna sonora, di Arvo Pärt.

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