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Mr. Long

Regia di Sabu (II) vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Mr. Long

di AndreaVenuti
9 stelle

Mr Long è un film giapponese del 2017 scritto e diretto da Sabu (pseudonimo di Hiroyuki Tanaka).

 

Sinossi: Long è un killer taiwanese taciturno e misterioso, maestro del coltello in grado di uccidere chiunque nell'arco di pochi secondi; un giorno il suo capo lo manda a Tokyo per eliminare uno yakuza locale ma qualcosa va storto.

Long sopravvissuto per miracolo si rifugerà in un piccolo villaggio lontano dalla metropoli, dove riuscirà a farsi apprezzare e accettare dai pochi cittadini del posto grazie alle sue incredibili doti culinarie, tuttavia il suo recente passato è difficile da dimenticare...

locandina

Mr. Long (2017): locandina

Sabu è uno dei registi più innovativi e talentuosi della cosiddetta nuova era del cinema giapponese inaugurata da maestri del calibro di Kitano, Miike, Sono Sion, K. Kurosawa, ecc,  ad inizio anni Novanta; Sabu fin dagli esordi ha prediletto il genere noir, dandogli una particolare forma alquanto stratificata dove ad esempio commedia grottesca a tratti no-sense e visionaria si amalgama al melò nudo e crudo e con questo Mr Long il regista sembra ritornare agli albori (nella seconda metà degli anni duemila Sabu decise di accantonare il genere noir per esplorare nuovi orizzonti, cito ad esempio l'originale Miss ZOMBIE del 2013).

 

Mr Long è dunque un noir molto particolare in cui Sabu recupera una serie di elementi tipici di alcuni suoi cult ma revisionati con una nuova sensibilità e maturità artistica, ma andiamo con ordine.

Il film si apre mostrandoci alcuni scorci notturni di Taiwan, ripresi con una macchina a mano molto elegante (molto usata nel corso del film); poco dopo il regista ci porta all'interno di un agusto locale dove un gruppo di criminali seduti attorno ad un tavolo rotondo discutono circa un recente avvenimento accaduto ad uno di loro, qui ritroviamo subito il Sabu di inizio carriera che ci presenta soggetti eccentrici contraddistinti da una vena comica , il tutto unito al suo classico citazionismo in un contetso irriverente (uno di loro cita Full Monty). 

Un altro elemento tipico del Sabu anni novanta lo troviamo poco dopo l'arrivo di Long a Tokyo, il quale dovrà scappare da alcuni yakuza quindi emerge il tema dell'inseguimento, molto apprezzato dal regista (pensiamo ad esempio a Postman Blues//www.filmtv.it/film/46204/postman-blues/recensioni/932053/#rfr:film-46204, oppure Drive del 2002: //www.filmtv.it/film/51767/drive/recensioni/952523/#rfr:user-68566).

Chen Chang

Mr. Long (2017): Chen Chang

In precedenza si è scritto che oltre ad alcuni elementi classici dello stile di Sabu si altera una nuova sensibilità, e l'inizio del film lo conferma pienamente; i primi venti minuti sono estremamente accattivanti girati in notturna, tra cui gli ultimi 5 contraddistinti da una pioggia incessante, e richiamano molto un certo polar francese alla Melville in cui ci viene presentato senza nessun prologo o giochi di parole il protagonista, intrigante e misterioso che uccide senza pietà (interpretato dalla star taiwanese Chang Chen).

 

Dal ventunesimo minuto in poi si cambia drasticamente genere con l'enigmatico killer che entra in contatto con alcuni giapponesi di un minuscolo ed isolato villagio; essendo taiwanese Long non capisce una parola ma grazie alle sue doti culinarie riuscirà a farsi accettare e apprezzare, dopo tutto il cibo è una lingua universale.

Long inoltre diventerà amico di un piccolo bimbo del posto, la cui madre versa in una condizione disperata immischiata in un circolo di prostituzione e tossicodipendenza.

Chen Chang

Mr. Long (2017): Chen Chang

Le giornate di Long in terra nipponica oltre alla preparazione di pietanze taiwanesi molto apprezzati dai giapponesi, sono scandite anche da alcuni intermezzi comici, tra cui merita di essere citato lo spettacolo kabuki messo in scena dagli abitanti del villagio: una performance talmente brutta da far ridere, a tal proposito interessanti le inquadrature di Sabu sulla platea dove gli spettatori sono divisi tra l'essere divertiti oppure disgustati.

scena

Mr. Long (2017): scena

In Mr Long troviamo pure due interessati storie d'amore, la prima mostrata tramite flashback di Lily (la madre del piccolo Jun) in cui la giovane donna s'innamora di uno yakuza di bassa leva; il tutto pur essendo abbastanza stereotipato, viene messo in scena con molta eleganza da Sabu, dove si segnalano diversi slow-motion molto lunghi con funzione drammatica.

Nella seconda "love-story" troviamo nuovamente Lily che incomincia ad innamorarsi dell'enigmatico Long, qui il regista propone uno stile delicato e dolce senza essere pedante o noiso anzi sarà un piacere osservare l'evolvere della relazione tra i due.

Yiti Yao, Sho Aoyagi

Mr. Long (2017): Yiti Yao, Sho Aoyagi

scena

Mr. Long (2017): scena

Infine impossibile non mezionare il notevole finale, scandito da un brutale stupro subito dalla giovane Lily e perpetrato da uno yakuza di Tokyo; Sabu inizialmente ci mostra l'opposizione inutile della donna, sopraffatta dal criminale ma ciò che rimane impresso nella mente è il primo piano su di lei durante il misero atto, lo sguardo è di pura rassegnazione per poi dirigersi verso il cielo ed ecco che tramite un flashback rievoca alcuni felici momenti trascorsi con l'amato (il padre di Jun), poco dopo ....

 

Nei quindici minuti finali il regista amalgama alla perfezione destino fatale, tragicità, accettazione del propio essere e "giusta" vendetta in stile heroic bloodshed dove le lame di un coltello si sostituiscono alle pistole.

Chen Chang

Mr. Long (2017): Chen Chang

Film notevole, arrivato in alcune delle nostre sale ma come spesso succede il grande pubblico non ha risposto presente nonostante siamo di fronte ad un'opera dove arte ed intrattenimento si fondono alla perfezione.

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