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I paladini - Storia d'armi e di amori

Regia di Giacomo Battiato vedi scheda film

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La recensione su I paladini - Storia d'armi e di amori

di mm40
3 stelle

Medioevo, ai tempi delle crociate. Una maga predice alla guerriera Bradamante l'innamoramento per un nemico; questi, il saraceno Ruggero, verrà però ucciso per mano di un cristiano. Tutto, effettivamente, sembra combaciare; il cristiano deputato ad avverare la profezia è Rolando, che ama Isabella, sorella di Ruggero, che solo Bradamante può liberare.

Curiosa scelta, quella di Giacomo Battiato, per la sua terza regia cinematografica (a cui si aggiungono i lavori per la televisione): un film di cavalieri e crociate nel 1983, piuttosto costoso e ambizioso esteticamente, ma soprattutto fuori dai canoni del nostro cinema di quegli anni. Una "storia d'armi e di amori", come recita il sottotitolo, senza grandi morali nascoste e con il chiaro intento di intrattenere, raccontare per il gusto di affascinare l'ascoltatore/spettatore; una vicenda strutturata in maniera abbastanza complessa, con un buon numero di personaggi e soprattutto un ritmo instancabile e tanta azione. Non sorprende quindi che nel cast si incrocino fra gli altri Barbara De Rossi, Zeudi Araya, Al Cliver e gli americani Leigh McCloskey, Rick Edwards e Tanya Roberts, con due 'ospiti d'eccezione' - quantomeno inaspettati - del calibro di Ronn Moss (destinato alla supercelebrità catodica con la soap opera Beautiful, a partire dal 1987) e di Maurizio Nichetti, che notoriamente - specie in quel periodo - non recitava facilmente in lavori non diretti da sè stesso. A questo punto non farà meraviglia neppure notare che la co-produzione del lavoro batte la doppia bandiera italiana e statunitense; se i costumi (Nanà Cecchi) si aggiudicheranno un David di Donatello, rimangono però perplessità sulla colonna sonora di David A. Hughes (from Liverpool, UK), qua e là pomposa e per il resto anonima. Che è poi una descrizione adattabilissima a tutta l'opera. Soggetto e sceneggiatura del regista, che tornerà tre anni più tardi con Il cugino americano. 3,5/10.

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