Regia di Clarence Brown vedi scheda film
Questo è il primo film parlato di Greta Garbo, tratto da un dramma di Eugene O'Neill. La preoccupazione della produzione si rivelò infondata grazie all'interpretazione anche vocale della giovane attrice, che in breve divenne la "divina". Opera da non dimenticare
Anna Christie (1930): locandina
Anna Christie è un film del 193, diretto da Clarence Brown, primo film parlato della divina. L'anno dopo, la MGM produsse in Germania Anna Christie una versione tedesca del film diretta da Jacques Feyder con protagonista sempre Greta Garbo, ma con un cast diverso. a
Il dramma di Eugene O'Neill, da cui il film è tratto, andato in scena a New York il 2 novembre 1921, era già stato portato sullo schermo nel 1923 sempre con il titolo Anna Christie ,interpretato da Blanche Sweet e George F.Marion, uno degli interpreti principali a Broadway, che rifece lo stesso ruolo (quello del padre della protagonista) anche sullo schermo, sia nella versione del 1923 che in quella del 1930
l vecchio marinaio Chris Christofferson vive in una chiatta insieme a Marthy Owens, un'ubriacona sua compagna di bevute. Una sera, nella taverna dove sono soliti recarsi, Chris riceve una lettera da parte della figlia Anna, che non vede da quindici anni, quando l'aveva mandata da alcuni parenti della madre, poichè la sua vita di marinaio non gli permetteva di tenerne cura. La ragazza lo informa che quella sera stessa si recherà all'indirizzo della taverna per incontrarlo. Marthy, che ha sentito Chris leggere la lettera ad alta voce, lo tranquillizza dicendogli che cederà il suo posto nella chiatta ad Anna, anche se riluttante.
Mentre Chris si allontana dalla taverna, in quel frangente entra Anna che desta la simpatia di Marthy e la invita a sedersi con lei e le offre da bere, Anna le racconta di essere stata malata e ricoverata due settimane in ospedale e che ora cerca ospitalità da parte del padre anche se non ha idea di come sia, visto che l'ha abbandonata quando era troppo piccola per ricordarlo. Marthy la tranquillizza riguardo l'indole di Chris e lo va ad informare dell'arrivo della figlia, per poi dirigersi verso la chiatta e portare via le sue cose. Chris accoglie la figlia benevolmente, mentre Anna scopre che in realtà il padre vive in una chiatta e non in una nave come le aveva scritto e per questo pensa di scappare via, ma decide di dargli comunque un'altra possibilità. Poco tempo dopo Anna si innamora del mare e dello stile di vita che ne comporta.
In una notte di tempesta viene ripescato in mare un marinaio di nome Matt Burke, uomo rude e dai modi rozzi, ma di buoni sentimenti. Anna presto se ne innamora e durante un'uscita al Luna Park entrambi si dichiaran il proprio amore e il desiderio di sposarsi.Un giorno Matt parla a Chris riguardo ai suoi progetti di matrimonio con Anna, ma Chris si oppone all'idea che la figlia sposi un marinaio e i due si scontrano. Anna irrompe e dice a Matt di essere il primo uomo di cui si sia mai innamorata, lo bacia e gli dice addio. I due continuano a discutere e Anna, stanca di essere trattata come un oggetto di entrambi, rivela il suo passato. Fuggita dagli abusi dei parenti, era finita a fare la prostituta in una casa di piacere a New York e non l'infermiera come aveva detto al padre. Matt, furibondo, va ad ubriacarsi per dimenticarla, mentre il padre di Anna esce anche lui per ubriacarsi. Anna, addolorata, ha già la valigia pronta per fuggire, però Matt fa ritorno alla chiatta e le fa promettere sul rosario della madre di non amare altro uomo al di fuori di lui. Così Anna perdona i due uomini e tutti e tre si mettono in viaggio per il Sudafrica.
La matrice teatrale si avverte nella narrazione un po' statica, mentre gli attori si portano dal cinema muto l'espressività dei gesti e del volto. Insuperabile in questo passaggio, che aveve non poco preoccupato la casa di produzione (M.G.M.) una Garbo venticinquenne, con 17 film muti alle spalle, dei quali 6 svedesi, ansiosa di passare al sonoro, che offre una voce calda e parla in inglese con accento svedese, peraltro intonato al personaggio di origini svedesi e interpreta un ruolo non di ammaliatrice ma di una donna semplice con un passato promiscuo non per scelta.Sorprendente l'attrice Marie Dressler, che interpreta Marthy, compagna alcolizzata del padre di Anna (George F.Marion) ormai aduso alla parte. "La Garbo parla" era lo slogan che accompagnava la campagna pubblicitaria del film.
Consigliabile vederlo in V.O.
Anna Christie (1930): Greta Garbo
Anna Christie (1930): Greta Garbo, Marie Dressler
Anna Christie (1930): Greta Garbo, George F. Marion
Anna Christie (1930): Greta Garbo, Charles Bickford
Anna Christie (1930): Greta Garbo, Charles Bickford
Anna Christie (1930): Greta Garbo
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