Regia di Sebastián Lelio vedi scheda film
Francamente mi aspettavo di più, con un Oscar che forse ha premiato più la denuncia che il valore dell'opera.
Film cileno che racconta di un trans, una donna in un corpo di uomo, che ha una relazione con un uomo più anziano. Questo legame è visto malissimo dall’ex moglie di lui, dai figli, fratelli, dal parentado tutto, che non brilla per intelligenza, usando un eufemismo, cioè parliamo di trogloditi. Pure il/la protagonista non è una cima, e soprattutto nella prima parte è scorbutica ed antipatica. Alla fine della fiera…niente, non c’è una fine o una fiera, si seguono le vicende di questa persona, la quale infine, forse, trova un nuovo equilibrio. La donna fantastica del titolo dov’è? Boh. Sinceramente la protagonista non è tale, è solo una persona che cerca di sbarcare il lunario, cosa certamente non facile visto che, almeno nel film, è circondata da cavernicoli e da pregiudizi (tranne eccezioni, certo). Ma serve un film per fare capire che la vita, per certe minoranze, è dura, e che certe maggioranze hanno tanto merdume in mezzo a loro? Non direi. Il film, infatti, non è tanto nella modesta storia, a mio parere, ma nella regia molto interessante, e nella protagonista, trans anche nella realtà, che offre un’eccellente interpretazione e sorregge da sola tutta l’opera. Film ovviamente di nicchia, d’essai, è piaciuto molto alla critica ed è piaciuto anche al grande pubblico (per me, un 6). Partecipò al Festival di Berlino, dove perse davanti a Corpo e anima, che è decisamente superiore. Vinse però il premio per la sceneggiatura…un contentino. Partecipò all’Oscar come film straniero, e vinse (anche qua, avrei premiato Corpo e anima, anch’esso in concorso) …sarà brutto da dire, ma gli altri film in nomination, sapendo che in uno c’era un trans protagonista, e sapendo come sono messi in USA, si saranno presto messi il cuore in pace. Più che questo, recuperate Corpo e anima, se vi fosse sfuggito.
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