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The end? L'inferno fuori

Regia di Daniele Misischia vedi scheda film

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La recensione su The end? L'inferno fuori

di mmciak
6 stelle

"The End? L'inferno fuori" diretto nel 2017 da Daniele Misischia,
devo dire che non mi è dispiaciuto.

La storia si svolge a Roma, e racconta che Claudio,
un importante uomo d'affari, cinico e narcisista, una mattina,
andando in ufficio per concludere un importante lavoro
per la sua azienda, rimane bloccato in ascensore a causa di un guasto.

Purtroppo però quel guasto sarà solo l’inizio.

Un virus letale sta trasformando le persone in
zombie, infetti dall'istinto omicida.

Bloccato tra due piani e intrappolato in una
gabbia di metallo, con gli infetti che fanno di tutto
per entrare e massacrarlo, Claudio dovrà fare affidamento
esclusivamente sul suo istinto di sopravvivenza per
uscire da quell’inferno.

Il Film prodotto da Rai Cinema e i Manetti Bros rappresenta
il ritorno in Italia del filone dello "Zombie Movie"
e l'ideatore, Autore e regista si chiama Daniele Misischia,
alla sua folgorante opera d'esordio al lungometraggio,
con un Budget risicato.

Intanto il regista è bravo a descrivere il personaggio
principale Claudio, che fa capire che è un tipo
cinico e arrivista, dove tutti si fanno in quattro
per lui, fino ad arriva all'ascensore, dove con una
sua ex vuole fare vedere la sua vigorosità maschile.

Comunque il Film ha toni "Romeriani", ma ricorda anche
i "Demoni" di Lamberto Bava, ed è bravo a tenere alta la
tensione, in modo ansiogeno, dove questo ascensore
dove lui non può uscire e gli zombi non possono entrare,
all'inizio una trappola, contempo diventa una difesa
verso questi.

Intanto non è facile ambientare un Film in un solo posto,
e tra l'altro piccolo come un ascensore bloccato,
e dove il protagonista aspetta un aiuto di gente normale,
che per paura vogliono loro entrare in questa per non
essere presi, e per smorzare questa ansiogena tensione,
in una scena ci cita una battuta del terribile:"Parentesi
tonde", dove uno dei protagonisti che è un poliziotto ride da solo.

Poi il regista è bravo a mettere la macchina da presa
dove va messa, con intense inquadrature, e di creare
questo clima di terrore e di sgomento, che circola
in tutta la pellicola, anche se a volte lo spavento
e l'apparizione di questi zombi affamati,
è prevedibile, soprattutto a chi conosce il genere.

Poi è bravo a valorizzare la bravura di Alessandro Roja,
nel ruolo di Claudio, dove si mette sulle spalle tutto il
Film, e passa dall'essere arrogante e sicuro di sé stesso
ad avere terrore e dove i suoi cari vengono fatti fuori,
ma anche lui per restare vivo è costretto ad uccidere
dei colleghi infetti.

Certo la vena citazionista non manca e questo per chi ama
il genere e un continuo a indovinarle.

Da segnalare la buona direzione del Cast dove
figurano:

Euridice Axen-Claudio Camilli-Benedetta Cimatti
e Roberto Scotto Pagliara.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia di Angelo Sorrentino, le musiche
di Isac Roitn e le scenografie di Noemi Marchica,
per una buona messa in scena.

In conclusione un Film gradevole e un
ritorno ai "Film di genere" in Italia,
o un tentativo per farlo tornare è sempre
positivo o resuscitare un filone di successo
è sempre positivo, e il regista lo conosce
e mette in atto la sua conoscenza creando
un prodotto citazionista ad alta tensione al ritmo ansiogeno,
dove il budget risicato e coperto dal suo lato creativo,
e devo dire che in futuro ne sentiremo parlare
di Misischia e credo che darà soddisfazioni
in futuro per il Cinema Italiano.

Il mio Voto: 6,5.

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