Espandi menu
cerca
Amiche di sangue

Regia di Cory Finley vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Furetto60

Furetto60

Iscritto dal 15 dicembre 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 45
  • Post -
  • Recensioni 2007
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Amiche di sangue

di Furetto60
5 stelle

Thriller psicologico ,ambizioso, strano e non del tutto convincente

Lily e Amanda sono due adolescenti inquiete,amiche d’infanzia, che dopo essersi perse di vista per un po’, si ritrovano insieme in una splendida e lussuosa casa, collocata nella periferia del Connecticut. Lily è una ragazza appartenente all’upper-class americana, è ricca capricciosa e viziata, e ha un brutto rapporto con l’odioso e sprezzante patrigno Mark, del quale la madre è completamente succuba. Amanda è una sociopatica,anaffettiva, reduce da una casa di cura per malattie mentali, per aver ucciso barbaramente il suo cavallo, peraltro zoppo. All’inizio il rapporto, è conflittuale Lily  è ammirata e al contempo spaventata dal disinvolto cinismo della compagna, il passato comune delle ragazze è appena accennato, le due ragazze sono sempre state palesemente più intelligenti dei loro coetanei, ma sono entrambe sostanzialmente delle disadattate. Amanda non solo riconosce la propria patologia, ma siccome è un eccellente  osservatrice,che sa interpretare le emozioni umane, del tutto fittizie, si cimenta nel dare lezioni a Lily sulle tecniche per imitare i sentimenti e manipolare le situazioni. Lily appare  fragile ed emotiva,non in grado di prendere in mano le redini della sua vita, ma a mano a mano che si confrontano, i due caratteri apparentemente opposti, finiscono paradossalmente per incontrarsi, nel progetto di un macchinoso piano criminale per sopprimere Mark, reo di voler spedire la figlia al riformatorio, anziché al sospirato college, prima coinvolgendo un piccolo spacciatore, poi dopo il suo fallimento, scendendo direttamente in campo in prima persona, con un rovesciamento dei ruoli finale, abbastanza sorprendente. Opera prima di Cory Finley, che porta sul grande schermo uno script inizialmente concepito per il teatro, è stato accolto con molto favore al Sundance film festival. E’ un lavoro molto bizzarro e pretenzioso. In bilico tra il grottesco, il thriller psicologico e la critica sociale, questa piuttosto scontata. Qualche utente ha parlato di black-comedy, ma personalmente non rilevo nessun elemento umoristico, anzi direi che si prende sin troppo sul serio. Il regista usa un linguaggio cinematografico, che ricorda con le debite proporzioni, quello del maestro Hitchcock, impostando la telecamera su inquadrature fisse, e piani sequenza, con la meticolosa fotografia “widescreen”,che alterna diligentemente, fasi di oscurità negli interni, con momenti invece di grande luminosità, all’esterno, con frequente utilizzo del grandangolo, poi primissimi piani e dettagli sui volti degli attori. Tuttavia se a livello estetico e squisitamente tecnico, la pellicola è efficace e apprezzabile, d’altro canto, lascia perplessi,sia la scrittura che il messaggio, che intenderebbe veicolare, il cinema è ricco di storie di adolescenti, assassine per caso, per diletto o per interesse. L’interpretazione delle protagoniste è convincente, ma non basta.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati