Regia di Oriol Paulo vedi scheda film
Altro eccellente thriller Made in Spain scritto e diretto con precisione chirurgica dal giovane barcellonese Oriol Paulo. Un film del quale lo stesso Hitchcock andrebbe probabilmente fiero.
Il genere thriller sta vivendo all'interno del cinema spagnolo contemporaneo un momento davvero felice. Si pensi a titoli quali “La isla minima”, “Che Dio ci perdoni” o “El cuerpo”. Ed è proprio l'autore di quest'ultimo film, il giovane barcellonese Oriol Paulo, che dirige il magistrale “Contratiempo”, giallo psicologico ad incastro che rasenta la perfezione nella scrittura ed eccelle anche nella messa in scena. Siamo di fronte a un film molto hitchcockiano, cosa che per un thriller rappresenta il premio nobel dei complimenti, tanto nella costruzione 'ad orologeria' del racconto, quanto nella segregatissima location di montagna 'cul de sac', per non parlare poi dei dettagli, vedasi ad esempio le gocce di sangue che lentamente cadono da sotto la portiera dell'auto. Molto buona l'interpretazione dell'ormai lanciatissimo protagonista Mario Casas, ma assolutamente superba quella di Ana Wagener, un'attrice che non conoscevo affatto nonostante segua con una certa assiduità il cinema iberico. Nel complesso davvero un film del quale Hitch stesso andrebbe probabilmente fiero e che sono lieto di aver recuperato in DVD dopo essermelo perso al cinema lo scorso anno (come purtroppo, per ragioni 'logistiche', mi son perso quasi tutti i film che mi interessavano). Chiudo con una piccola (ma davvero piccolissima) provocazione: sono stra-certo che se un film assolutamente identico a questo anziché essere una produzione spagnola del 2016 fosse un film uzbeko o ivoriano, o portasse quanto meno la data del '57 (o del '38, o del '43, insomma, 'antica') avrebbe qui sul sito la media del 10 netto.
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