Regia di Lee Unkrich, Adrian Molina vedi scheda film
Un film toccante che affronta temi importanti con una leggerezza meravigliosa. Da guardare assolutamente, meglio ancora se con la famiglia al completo.
Quasi sempre i film per bambini piacciono anche agli adulti (forse è inevitabile, perché in fondo bambini lo sono stati anche loro), ma Coco è davvero un caso a parte, perché è fatto talmente bene che non sfigurerebbe nemmeno di fronte a certi capolavori del cinema "dei grandi".
E non mi riferisco tanto alle scelte sui colori, alla realizzazione della grafica (assolutamente impeccabile) alla quale la Pixar ci ha ormai abituati, ma parlo anche semplicemente della trama, ricca di intrecci e colpi di scena (che non starò qui a spoilerare per chi non ha ancora avuto il piacere di guardare il film), che sa affrontare il tema della famiglia in un modo davvero unico.
Si sa che un film e in generale una qualunque opera d'arte, spesso senza nemmeno volerlo, è in grado di toccare delle corde assolutamente personali ed intime del singolo spettatore, per questo c'è chi magari non si scompone davanti al "Bambino col pigiama a righe" e chi invece scoppia in lacrime guardando "Alla ricerca di Nemo", ma certamente è davvero difficile restare indifferenti ai sentimenti familiari che vengono messi in moto in Coco, perché una famiglia ce l'hanno quasi tutti, e, per chi non ce l'ha, la sua mancanza rappresenta senza dubbio una delle tragedie più grandi della sua vita.
E così la storia del piccolo Miguel, che voleva solo essere lasciato libero di suonare la sua amata musica e finisce invece a scoprire le sue radici e l'importanza della sua famiglia niente di meno che nel Regno dei Morti durante la festa della commemorazione dei defunti, è forse una delle più delicate e allo stesso tempo potenti odi al calore familiare (con tutte le difficoltà e le stramberie possibili che possono trovarci spazio) che siano mai passate per il grande schermo.
Un film consigliato a tutti e che, anche se non è propriamente uno dei classici film di Natale per bambini come ad esempio il Canto di Natale, Balto e Frozen, andrebbe guardato proprio sotto le feste, assieme al maggior numero di parenti possibile: dai nonni, agli zii, ai genitori, ai figli e ai nipoti. Magari al fianco di uno scricchiolante camino acceso.
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