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Hostiles - Ostili

Regia di Scott Cooper vedi scheda film

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La recensione su Hostiles - Ostili

di Giuseppe_Avico
8 stelle

Il cinema, fin dalla sua nascita, ci ha spesso riportati in epoche lontane, in contesti storici e sociali letti e studiati solo nei libri di storia. C’è chi nel fare questo ha sfoderato autentici capolavori e chi invece avrebbe avuto bisogno di qualche lezione in più. Hostiles – Ostili, ci catapulta nell’America di fine Ottocento, periodo nel quale le guerre agli indiani stavano ormai giungendo alla fine. Alla regia c’è Scott Cooper, già autore di film come Crazy Heart e Il fuoco della vendetta. Il cast è composto da Christian BaleRosamund Pike e Wes Studi

 

America 1892. Il capitano Joseph Blocker, divenuto celebre nell’ambiente militare per la sua lunga crociata contro gli indiani, è prossimo alla pensione. Gli viene affidato, però, un ultimo incarico, semplice e assolutamente alla sua portata: scortare Falco Giallo, un capo di guerra dei Cheyenne, e la sua famiglia fino alla loro terra nativa, in Montana. A loro si unirà anche una donna sopravvissuta al massacro della sua famiglia da parte degli indiani Comanche. Come prevedibile, il loro viaggio si dimostrerà pieno di insidie.

 

Hostiles – Ostili è un film che ci racconta di un periodo storico assolutamente violento, nel quale l’indifferenza e l’odio nei confronti di chi è diverso dominavano incontrollati. Scott Cooper è abile, sia con la regia che con la sceneggiatura, a palesare questi sentimenti. Riesce nel compito più arduo, ovvero quello di far emergere, senza troppi filtri o titubanze di sorta, il lato più crudele e imperturbabile dell’animo americano, eretto sulle spalle e troppo spesso sul sangue dello “straniero”, di colui che pur abitando quelle terre da molto tempo è obbligato all’esilio o alla morte.

 

Cooper ci concede il lusso dell’immagine, quella nuda e cruda dei paesaggi sconfinati e dello studio attento dei volti e dei gesti che li animano. Fotografia e scenografia rappresentano sicuramente ciò che di più bello il film ha da offrire, impreziosite da una regia minuziosa ed eclettica. Perfino il ritmo, considerato dai più troppo lento, è quello giusto, laddove i momenti di silenzio, di quiete apparente e di riflessione comunicano ciò che in altri modi sarebbe stato impossibile e inverosimile comunicare. Se il comparto tecnico è senza ombra di dubbio magnifico e l’atmosfera plasmata su di esso è da considerarsi evocativa, la pellicola non è esente da imperfezioni, da rintracciare soprattutto in una sottile ostentazione di certe tematiche interne alla narrazione, dovute principalmente alla componente retorica che sta alla base. Oggi girare un western è davvero complicato, sembra quasi che il cinema si sia dimenticato di questo genere. Va da sé che al pubblico riesce difficile digerire un’opera del genere, caratterizzata da un determinato gusto e da una determinata scelta iniziale che lo distanziano dalle platee più numerose.

 

Le interpretazioni rimangono eccezionali. Quella di Bale è efficace, capace di celare dietro un volto apparentemente inalterabile un intero universo di contrasti e sfumature. Da menzionare anche quella di Rosamund Pike, la cui interpretazione vive di una luce completamente diversa ma comunque luminosissima. 

 

Hostiles – Ostili è un film che riesce a brillare anche senza la miccia del cinema contemporaneo, e forse proprio per questo riesce a splendere ancora di più. Vive anche attraverso i suoi difetti, comunque pochissimi. Si mantiene sempre costante e non cede mai ai lussi fumosi ed elementari di un certo tipo di cinema. E’ un film consigliato a chi pretende dal grande schermo qualcosa di luminescente per la sua naturalezza, e non per la sua piatta e sistematica progettazione.

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