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Squadra omicidi, sparate a vista!

Regia di Don Siegel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Squadra omicidi, sparate a vista!

di rocky85
7 stelle

New York si sveglia con le prime luci dell’alba. A Brooklyn il sole è spuntato da poco e si profila una giornata come tante per i detective Dan Madigan (Richard Widmark) e Rocky Bonner (Harry Guardino). Salgono all’appartamento di Barney Benesch, piccolo delinquente che i due conoscono bene: bisogna condurlo in commissariato per interrogarlo su un crimine del quale è sospettato, ma Barney riesce a distrarre i due, si prende le loro pistole e scappa via. Dall’altro lato della città, il capo della polizia Anthony Russell (Henry Fonda) ha già le sue gatte da pelare: ha scoperto infatti che il capitano Charles Kane (James Whitmore), suo amico fraterno, è invischiato in un giro di corruzione e non sa come agire. Quando viene a sapere della fuga di Benesch, Russell vorrebbe sospendere dal servizio Madigan e Bonner, ma poi decide di concedere loro un ultimatum. Hanno 72 ore di tempo per riprendere il fuggitivo e le armi.

A quattro anni di distanza da Contratto per uccidere, ultimo suo film per il cinema intervallato da molte regie televisive e dalla produzione di un serial tv sulla storia del bandito Jesse James, Don Siegel torna in sala con Squadra omicidi sparate a vista! (Madigan, 1968), poliziesco teso e amaro riuscito però soltanto in parte. Dopo un grande incipit ed una prima parte coinvolgente, il film tende ad indebolirsi nella parte centrale, appesantita dalle faccende private dei protagonisti e da personaggi secondari di poca importanza. Dalla sceneggiatura dell’ex black listed Abraham Polansky, poi, era lecito attendersi qualcosa di più, magari anche sul tema della pistola smarrita che diventa sinonimo di perdita della virilità (nel rapporto tra Madigan e la moglie), il quale viene soltanto accennato.

Ma al di là dei suoi meriti (o demeriti), Squadra omicidi sparate a vista! ha un valore sicuramente importante nella storia del cinema poliziesco americano. Il genere, molto prolifico negli anni Cinquanta, aveva cominciato a mostrare la corda verso la fine del decennio ed era stato relegato sostanzialmente alla tv. Nel 1968 Squadra omicidi sparate a vista! ma anche Bullit, girato nello stesso anno da Peter Yates, riportano alla ribalta il genere, privilegiando quel realismo urbano e quella azione pura che saranno gli elementi fondanti del poliziesco americano degli anni Settanta. Siegel dirige un film imperfetto ma appassionante, con un montaggio come al solito serrato ed una ottima direzione degli interpreti, tutti bravissimi. Ma quello che colpisce di più è il tono disilluso e pessimistico che conferisce alle vicende dei suoi anti-eroi, uomini che svolgono il proprio dovere in modi anche discutibili ma comunque efficaci, lasciati soli o incompresi dai loro stessi superiori proprio per il loro carattere. Il Madigan di Richard Widmark (che tornerà, nel 1972, nei panni del protagonista in una serie televisiva omonima, purtroppo di poco successo) è così: sbirro atipico, rimasto a pattugliare le strade nonostante la sua età e le sue qualità investigative, addirittura sospettato dal capo della polizia di corruzione per il suo essere benvoluto ovunque vada. Ma disposto a tutto pur di assolvere il suo compito in una assurda e spietata giungla metropolitana.

 

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