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Kickboxer: Retaliation

Regia di Dimitri Logothetis vedi scheda film

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La recensione su Kickboxer: Retaliation

di emil
4 stelle

Kurt Sloan (Alain Moussi) , dopo aver sconfitto Tong Po e vendicato il fratello, si trova a dover combattere nuovamente in thailandia, questa volta per difendere la moglie rapita. Verrà allenato dal maestro Duran (Van Damme) e da un prigioniero bestiale (M. Tyson) conosciuto durante la forzata prigionia.

 

Sequel del trascurabile remake del 2016 ”Kickboxer la vendetta del guerriero”, “Retaliation” si dimostra un prodotto di genere dal fiato cortissimo; il regista Logothetis si piega alle regole della pura serie B, esaurendo ben presto gli assi nella manica (se mai ce ne fossero). Un bel long take, qualche ralenty di troppo e molti stunt omogenei lasciano una sensazione di mediocrità. Almeno nel film del 2016 c’era un contesto esotico, l'omaggio tributato al protagonista dell'originale ed un nuovo protagonista atleticamente prestante e grintoso, che qui invece sembra svogliato ed inebetito.

Unica nota positiva se vogliamo è l’assemblaggio del cast da scult, roba da leccarsi i baffi: oltre all’attore belga, c’è una comparsata di Ronaldhino (inquietante la tendenza di impiegare calciatori per camei, pensate a Neimar in XXX 2, prima ancora a Zidane nella saga di Asterix), Christopher Lambert nei panni dell’organizzatore mafioso di incontri illegali, oltre al già citato Mike Tyson. L’ex pugile del bronx, bolso irresistibile prestato al cinema, sembra accettare sovente il confronto con artisti marziali , ex glorie degli anni 90: dopo aver combattuto con Donnie Yen in Ip Man 3, viene nuovamente utilizzato in scene di lotta prima con Moussi (vero kickboxer 2.0), poi con Van Damme, prendendo definitivamente le distanze dai ruoli da commedia (fantastica però la prova in una notte da leoni) che Hollywood ha provato ad affibiargli, ricollocandosi nell’universo che più gli appartiene: peccato si veda solo nella prima parte. Perché la seconda, occupata per la maggior parte dall'incontro finale , rivela una sciatteria incredibile fra coreografie trite e ritrite, insopportabili ralenty ed improbabili colpi di scena. 

Film solo per appassionati curiosi, che esprimeranno comunque più di una riserva.

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