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Casablanca

Regia di Michael Curtiz vedi scheda film

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La recensione su Casablanca

di Antisistema
10 stelle

Quando si nomina la parola capolavoro, molto spesso si pensa a film che sono perfetti sia stilisticamente, sia formalmente che contenutisticamente. Al giorno d'oggi più o meno tutti sanno girare "bene" e costruiscono immagini extra-lusso tramite le confezione registica, il problema è che poi ci troviamo innanzi a pellicole scolastiche se non vuote alla fine. Casablanca di Michael Curtiz (1942), lo conoscono tutti più o meno per sentito dire e negli ultimi anni sempre più critici europei lo hanno elevato a rango di capolavoro. Si potrebbe pensare che è un film perfetto, ed invece di difetti ne ha tanti, a cominciare dal fatto che il 100% dei dialoghi di Hunprey Bogart sono praticamente frasi fatte (se uscisse oggi un film del genere verrebbe demolito) e la regia di Curtiz non è certo quella dei grandi maestri del cinema.

In Casablanca più che i singoli punti o il particolare, è un caso unico di pellicola dove l'insieme conta molto di più dei singoli fattori, riuscendo a trasformare le imperfezioni in perfezioni. Ci sono film che hanno una valutazione inferiore ad esso e che gli sono indubbiamente pari se non superiori, ma il fascino di questo film risiede in tanti elementi, che vanno oltre la mera tecnica, la regia, la sceneggiatura o gli attori.

 

 

La regia di Curtiz è molto buona e di stampo classico, che si esalta nella costruzione delle atmosfere (il finale è monumentale) e nella valorizzaziobe della monoespressività di un Bogart (meno male che prese il posto di Reagan) veramente all'apice della forma, nel ruolo dell'intrigante personaggio di Rick; una figura chiusa nel suo totale cinismo e che dimostra essere un antenato di Clint Eastwood, poichè ha solo due espressioni, una con la sigaretta e l'altra senza sigaretta; ma poco importa, diventerà per sempre il mito di Casablanca. Ogni maschio dopo aver visto questo film, avrà sognato di essere figo e magnetico come Bogart in questo film. L'attore poi ha una partner magnifica Ingrid Bergman, la stella del nord, nel ruolo di una "sgualdrina" (ma la sceneggiatura poi in modo rassicurante risolve tutto in modo moraleggiante), ma alla fine al servizio di una causa superiore al suo individualismo. La fotografia invece risulta perfetta, poiché riproduce perfettamente le atmosfere polverose dell'Africa occidentale, creando l'illusione di trovarsi davvero in quei luoghi.

 

 

Per tutta la pellicola si sente la lontananza da tutto e da tutti e Casablanca in modo romantico viene vista come un porto franco dove ogni personaggio puo' trovare un sollievo temporaneo dalle atrocità della seconda guerra mondiale; un posto dove proseguire la propria esistenza lasciandosi alle spalle tutto ma anelando al contempo con il proprio spirito alla propria patria lontana. Un film di ideali che probabilmente è il perfetto manifesto della Hollywood classica. Casablanca probabilmente è una metafora degli USA, paese dove convivono immigrati italiani, francesi, tedeschi etc... che si regge su un equilibrio non sempre facile da mantenere, ma che dovrebbe essere il modello di nazione a cui dovrebbero ispirarsi tutti gli altri paesi in merito alla coesistenza tra varie nazionalità eterogenee nel proprio territorio (questo nella teoria, nella pratica).
Casablanca è un film di cui parlare risulta inutile, poiché per capirlo lo si deve vivere sulla propria pelle, vedendolo almeno una volta nella propria vita. Un film senza tempo e senza età, colmo di difetti, ma speciale e magnetico come nessun altro.

 

 

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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