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Fiorina la vacca

Regia di Vittorio De Sisti vedi scheda film

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La recensione su Fiorina la vacca

di mm40
2 stelle

Con il pretesto del Ruzante, dalle cui novellette licenziose sono tratti molti episodi di questo film, De Sisti mette in scena uno dei tanti decamerotici di quel periodo. Un filone che, grazie al cielo, si esaurì molto in fretta, ma che fece in tempo ad inglobare nella vergogna (per l'inconsistenza delle trame, per la presunzione letteraria delle origini delle storie, per la volgarità assortita e inarrestabile) anche nomi dignitosi come quello di Moschin, che qui compare brevemente ad inizio e fine pellicola, ed altri da non sottovalutare, ma che sono in seguito diventati habituè della commedia eroticodemenziale come Montagnani e (Mario) Carotenuto. Nonchè, in questo caso specifico, le bellezze di Janet Agren, Jenny Tamburi ed Ewa Aulin, butta via. Non serve un acuto spirito critico, comunque, per comprendere cosa non vada in questa sgangherata sequela di gag porcellone, in cui, tanto per dirne una, il veneto del Ruzante non ha che un ruolo marginale, nettamente secondario rispetto a quello delle mammelle, vere protagoniste della pellicola, ma purtroppo mediamente troppo piccole per bastare a sè stesse (eravamo d'altronde all'inizio degli anni '70 e la bellezza femminile passava per questi canoni). Poche soddisfazioni insomma, ma si salvano quantomeno il buon cast (ci sono anche Felice Andreasi e, in una rapida comparsata, l'acerba quasi maggiorenne Ornella Muti) e l'assortimento musicale di sottofondo, curato nientemeno che da Ennio Morricone ed evidentemente meno dozzinale dello standard di questo tipo di sottoprodotti. Fiorina la vacca (bisogna fra l'altro ricordare che il film sorpassa in velocità la volgarità dell'osceno poeta del Cinquecento, poichè il titolo della novella del Ruzante sulla mucca è semplicemente Fiorina) è ritenuto uno dei migliori esempi del filone decamerotico, ma forse sarebbe opportuno ridefinirlo come uno dei meno peggiori. 3/10.

Sulla trama

Il continuo passaggio di proprietà, scambio con altra merce, furto di una mucca accompagna una serie di avventurette in salsa erotica fra contadini e signorotti veneti del Cinquecento.

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