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Regia di Andres Muschietti vedi scheda film

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La recensione su It

di Antisistema
4 stelle

I fenomeni mediatici spesso si rivelano delle grosse delusioni e questo IT di Andres Muschietti (2017), naturalmente non ci pensa minimamente a smentire tali preconcetti, mostrando la propria natura di prodotto senza anima e nè arte e nè parte. 

L'omonimo libro di King già negli anni 90' aveva avuto una traposizione, anche se per il piccolo schermo, vista oggi è una serie alquanto invecchiata male e che risente della sua natura televisiva, così naturalmente era scontata prima o poi una trasposizione al cinema, che alla fine dopo vari anni finalmente nel 2017 sotto la regia di Muschietti arriva sul grande schemro ed il risultato è un prodotto anonimo. 

Girato già con la consapevolezza che sarebbe stato il primo di due capitoli, avendo due ore e un quarto a disposizione c'era il tempo per fare bene le cose e trattare il tutto al meglio. 

La pellicola per assurdo risulta essere molto lunga rispetto a ciò che mostra, puntando ad un accumulo ripetitivo di situazioni e vicende che alla lunga stufano, poichè la prima ora e mezza non fa altro che mostrare con zero varianti e col medesimo schema, la presentazione di un bambino, l'incontro con IT e la capacità di sfuggire dalle grinfie del pagliaccio. Il libro di King e stando alle dichiarazioni di Muschietti la pellicola doveva essere una commissione tra coming of age ed horror, purtroppo entrambi gli aspetti sono alquanto deludenti; le dinamiche relazioni tra i 7 perdenti sono poco solide ed incisive, l'aver trasportato la storia dagli anni 50 agli anni 80', oltre a seguire la moda del revaival di quel decennio nefasto, purtroppo porta molte caratteristiche negative di quel periodo, come Ben ridotto a classico ciccione simpatico e inspiegabilmente reso la memoria storica della città a discapito del ragazzo di colore Mike che in tutto il film è pura e mera tapprezzeria (alla faccia delle battaglia di genere ad Hollywood quindi... il "negro" americano continua ad essere "negro" di brutto anche nel nuovo millennio ad Hollywood nonostante la solita solfa che ciò non sia vero), Bill invece è un ragazzino in cerca di suo fratello George (scelta demenziale, nel libro voleva vendetta verso IT che lo aveva ucciso; cambiarlo così nel film non ha senso poichè lo banalizza e a metà film dopo la presentazione di IT che sfrutta George per ucciderlo, avrebbe dovuto capire che il fratellino era bello che defunto), Stan è ebreo, Richie spara parolacce tutto il tempo, Eddie è ipocondriaco, mentre Beverly Marsh che si giova sia dell'ottima permance dell'attrice Sophie Lillis nettamente la migliore di tutto il cast e sia dell'ottima scrittura del suo personaggio che la fa inevitabilmente svettare su tutti gli altri personaggi del gruppo. 

 

Bill Skarsgård

It (2017): Bill Skarsgård

 

Manca quindi il lato coming of age, il modello sarebbe dovuto essere Stand By Me di Rob Reiner (1986) e non le solite pellicole anni 80' come i Goonies di Richard Donner (1985), tanto che alla fine è un film per teenager con il pagliaccio malvagio. 

Manca lo spirito di unità tra i perdenti ed il concreto collante ideologico che li tenga uniti, la vecchia produzione televisiva con circa 40-50 minuti in meno di durata, distribuiva in modo molto più omogeneo i ruoli e le caratterizzazioni in modo che tutti fosse sul medesimo piano.

Anche come horror il film è veramente poca roba, Muschietti fa man bassa di tutti i truchetti più abusati e stantii del genere a cominciare dai numerosi jump scare che provocano si spavento, ma sono prevedibili e banale come espediente per incutere paura, forse il regista avrebbe dovuto lavorare di tensione ed inquietudine, ma come si sa, per i giovani spettatori lo spavento equivale solo a musica sparata a mille, trucco abusato e banale a mio modo di vedere tanto che il confronto finale che sarebbe dovotuo essere una sfida alla paura da parte dei 7 perdenti, diventa un mero action-horror dove IT viene preso a sprangate e bastonate, così facendo si toglie ogni aura orrorifica alla vicenda. D'altronde un altro problema è IT ed il suo trucco, il make-up fa troppa paura e di conseguenza il pagliaccio non ha alcuna giustificazione cinematografica, perchè i bambini si dovrebbero avvicinare ad un clown dall'aspetto così spaventoso? Non aiuta la giggioneria spavalda dell'attroe Bill Skarsgard, troppo autocompiaciuto nel ruolo e nella sua malvagità calcolata, nonchè stucchevole la sua caratterizzazione di IT come essere affetto da epilessia (ogni volta che attacca vibra in modo impazzito, più che paura provoca senso di comicità). 

In sostanza fallisce come coming of age e come horror è inesistente, mentre IT sarà un'icona per i giovani ma quello di Tim Curry era scritto ed interpretato meglio. A livello registico si salva solo in parte la prima scena tra George e IT (anche se sporcata dalla CGI, un altro difetto è la quantità abnorme di CGI a basso costo), il tuffo dalla scogliera (unico momento vagamente alla Stand By Me) e la prova di Sophie Lillis, per il resto roba abbastanza mediocre ed insignificante, nonchè un film prolisso, che procede per accumulo di situazioni ripetitive e mortalmente sfiancante. 

 

Jaeden Lieberher, Jeremy Ray Taylor, Finn Wolfhard, Sophia Lillis, Jack Dylan Glazer, Wyatt Oleff, Chosen Jacobs

It (2017): Jaeden Lieberher, Jeremy Ray Taylor, Finn Wolfhard, Sophia Lillis, Jack Dylan Glazer, Wyatt Oleff, Chosen Jacobs

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