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Demoniaca

Regia di Richard Stanley vedi scheda film

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La recensione su Demoniaca

di alan smithee
6 stelle

IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA

Nuovamente deserti nel cinema di Richard Stanley, qui impegnato nella sua opera seconda, due anni dopo il fantascientifico e cult Hardware. Siamo in Namibia, ove gira negli spazi sabbiosi e quasi senza vita, un misterioso autostoppista, particolarmente interessato a venire in contatto cn persone sole, che attira a sé con la sua avvenenza, e poi massacra senza pietà, come fosse di fronte al compimento di un rito ben preciso.

Più che di un pazzo, infatti si tratta della reincarnazione di un vecchio demone indigeno, particolarmente predisposto ad appropriarsi delle vite delle persone già provate da drammatiche vicissitudini personali che li hanno isolati dal resto del mondo.

Una bella ragazza, in qualche modo pure lei sola e provata dal proprio contesto personale, verrà a contatto con il malvagio, ma riuscirà a tenergli testa, coadiuvata non poco da un tenace poliziotto, incaricato di far luce sulla scia di morti violente che segue di poco la efferata strada di quel demone inarrestabile.

Horror esoterico di un certo fascino, la seconda opera di Stanley ha il pregio di avvalersi di una ambientazione africana decisamente poco scontata, con un finale che ricorda i regolamenti di conti in salsa spaghetti western alla Sergio Leone.

La versione originale uncut del regista, lunga circa due ore, non convinse affatto i produttori che ne martoriarono a tal punto la versione definitiva, da ridurne la durata a meno di 90 minuti, riducendo al minimo comprensibile ogni invero assai importante riferimento alla genesi soprannaturale del demone.

Nonostante tutto il film, che sconta anche molto - almeno come Hardware - il suo stile un po' spettrale, un po' futurista, un po' cyberpunk legato ai particolari anni in cui fu concepito, con conseguenze estetiche che in entrambi  i film finiscono per invecchiare entrambi ancor prima del previsto - possiede un suo dignitoso fascino e una sua dignità in grado di renderlo il film più di carattere del particolare ed estroso regista Stanley.  

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