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Dead Man

Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film

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La recensione su Dead Man

di GIANNISV66
8 stelle

Avvertenza: questo non è un film western, questa è la storia di un viaggio, un viaggio all'inferno con un "Dante" (Johnny Depp) che reca il nome di un grande poeta (e non è certo un caso) e un "Virgilio" che indossa i panni di un Indiano e si chiama (o si fa chiamare) Nessuno, un nome che richiama alla mente un altro poeta, l'autore del "poema sul viaggio" per eccellenza, l'Odissea.
Un film duro, crudele, come crudele è lo splendico bianco e nero scelto dal regista quale completamento della sua narrazione. Crudele e impietoso come lo sono i bounty killer che inseguono il povero William Blake, Lance Henriksen (davvero azzeccatissimo nella parte) il più duro, cattivo e famelico di tutti, come nella scena in cui sfascia il cranio dello sceriffo morto o in quella in cui azzanna un braccio con una voracità surreale. Crudele e senza pietà è la natura scabra che fa da sfondo agli eventi, e a splendido completamento di tutto i suoni lancinanti della chitarra di Neil Young che danno voce alle immagini sullo schermo.
Una pellicola impietosa dunque, non c'è compatimento alcuno nel seguire la discesa agli inferi del protagonista e del suo accompagnatore, un film in cui la narrazione è sempre sospesa tra la visionarietà delirante delle scene che si susseguono davanti agli occhi dello spettatore e l'incalzare degli eventi in un equilibrio non sempre efficace (la bilancia pende a volte un pò troppo sul lato onirico rischiando di spiazzare lo spettatore ben oltre la misura) e questo è l'unico appunto che credo si possa a un film la cui visione è invece assolutamente consigliabile.
Non c'è consolazione neanche nel finale, in cui i due protagonisti non escono a "riveder le stelle", solo un trionfo della morte mentre la canoa scivola placidamente sul mare ferreo portandosi via un William Blake completamente trasformato nello spirito e agonizzante nel corpo.
Da sottolineare infine il cameo di Robert Mitchum, omaggio del regista al western che fu. Ma qui, l'ho detto all'inizio, è davvero tutta un'altra cosa.

Sulla trama

William Blake, timido contabile, arriva nella squallida cittadina di Machine per un lavoro che non c'è. Si troverà, contro la sua volontà e nella parte della vittima,  invischiato in una caccia all'uomo senza tregua e nella sua fuga incapperà in un surreale indiano che lo considera la reincarnazione del poeta di cui porta il nome. Comincia per lui un viaggio senza speranza che lo porterà a un profondo cambiamento

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