Espandi menu
cerca
Sorelle di scena

Regia di Xie Jin vedi scheda film

Recensioni

L'autore

LorCio

LorCio

Iscritto dal 3 giugno 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 145
  • Post 34
  • Recensioni 1625
  • Playlist 251
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Sorelle di scena

di LorCio
7 stelle

Ritornato al massimo splendore grazie ad un sapiente restauro che ne esalta i colori stilizzati e caldissimi, Wutai Jiemei (titolo internazionale Stage Sisters, in Italia conosciuto da pochissimi come Sorelle di scena) è un film figurativamente bellissimo in cui la fotografia limpida e cristallina di Zhenxiang Chen e Daming Zhou conferisce ai corpi in scena, vestiti con filologica correttezza di costumi sontuosi anche quando miseri, uno splendido volume dalle pregevolezze quasi scientifiche.

 

La storia, scritta dal regista Jin Xie con Liung Wa e Jin Xu, racconta l’epopea ventennale di due amiche entrambe attrice di diversa estrazione artistica (l’una è praticamente nata in scena, l’altra viene accolta dalla compagnia in fuga da un matrimonio combinato) e di altrettanto differente ambizione, le cui strade sentimentali e professionali si dividono tra gli anni trenta e quaranta (una prosegue la propria attività politicamente ed artisticamente impegnata, l’altra si sposa con un oppositore dell’amica) per poi ricongiungersi in un finale ad alto tasso melodrammatico.

 

Il tema è intimamente legato alla storia cinese e quindi, forse, per apprezzarne appieno i sottotesti ideologici e i riferimenti culturali bisogna conoscere un po’ di quanto è accaduto in quel Paese nell’arco del Novecento. In ogni caso il film soffre indubbiamente di una certa lentezza, nella prima parte nonostante i curiosi numeri da finto musical (un finto balletto?), con i corpi e i volti in funzione della musica intonata.

 

Prende il volo dallo snodo del tradimento perpetrato dall’amica più immatura perché porta con sé i germi spettacolarmente melodrammatici delle allusioni, forse involontarie, omoerotiche se non addirittura incestuose per il rapporto tra vere e proprie sorelle che si instaura tra le due. D’altronde il melodramma, anche quando ha una veste classica come in questo caso, funziona quando il conflitto delle passioni è indipendente da qualunque ragionevole motivo ed è in più spinto all’estremo dell’assennatezza.

 

Diventa poi una specie di legal mélo con le scene madri delle deposizioni in tribunale e l’opprimente presenza della politica a determinare il corso degli eventi, finché sfocia nel colpo basso della pura propaganda finale con effetti oggi assolutamente comici. Dramma proletario con qualche influenza della golden age americana, femminista se non altro nelle intenzioni, questo Wutai Jiemei ha indubbiamente un suo perché ma risente, specialmente nel primo tempo, di una mancanza di equilibrio narrativo.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati