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Rosemary's Baby

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su Rosemary's Baby

di Dompi
10 stelle

Come inizia Psycho? con un movimento di macchina che dall'esterno entra all'interno(opposto e contrario a quello invece de "La Finestra sul cortile" dove il movimento è interno/esterno e si inizia l'esplorazione del cortile), Hitchock voleva il pianosequenza che dal totale passava alla finestra(omaggiato da Gus Van Sant nel remake) ma adotta poi 2 dissolvenze e uno stacco, lì siamo in un Venerdì di Dicembre. Polanski inizia il film proprio con quel pianosequenza mancato che dal totale dei palazzi scuri della New York del '65 passa ad isolare un edificio sinistro ma elegante che svetta sulle strade cittadine, è la "Casa del Diavolo" ma questo Rosemary e Guy ancora non lo sanno.

 

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(a confronto le tre scene: inizio di Rosemary's Baby, inizio di Psycho, inizio di Psycho(1998))

 

Rosemary's Baby è un film che disturba, provoca angoscia, smarrimento, paura, terrore, tutto è in bilico e instabile come in un sogno fin troppo reale, come le certezze di Rosemary(interpretata da una Mia Farrow indimenticabile) che sono destinate a sgretolarsi e crollare miseramente, cosa è vero? cosa (non) è reale? di chi (non) bisogna fidarsi? Quale male si nasconde dietro le pareti della propria casa? Il bene contro il male rovesciato all'inverosimile con i vicini che sembrano all'apparenza le persone più premurose e gentili che celano invece un'oscura verità, una casa così luminosa e spaziosa che cela il male da ogni suo angolo, il compagno di Rosemary che si trasforma in un essere ripugnante e meschino, il nemico è l'uomo stesso e forse è per questo che "Rosemary's Baby" con gli anni non ha perso nemmeno una minima parte del terrore e dell'angoscia viscerale che Polanski voleva infondere alla pellicola.

 

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(La coppia entra nella casa per visitarla e durante il breve viaggio in ascensore ho sempre trovato alquanto strana e sinistra la posizione delle mani di John Cassavetes, tocca la spacca di Mia Farrow accennando a delle corna(lo stesso sembra che faccia il signore che accompagna la coppia a visitare l'abitazione), poi il giovane di colore si gira e lo ritroveremo nel sogno onirico di Rosemary)

 

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(Anche questa inquadratura è alquanto strana, un mio amico è convinto che quella sia la sagoma del bambino che partorirà Rosemary con un po' di fantasia può anche ricordarlo, chissà perché Polanski ha scelto di inquadrare il pavimento con quella "buca" alla fine dei conti poteva toglierla benissimo...)

 

Tutto il film è permeato da un conflitto esterno/interno che sarà il tema principale(come in altri film di Polanski) dell'altro film "L'inquilino del terzo piano" che chiuderà la trilogia dell'appartamento iniziata con il magnifico "Repulsione" girato tre anni prima di "Rosemary's baby": Rosemary inizia a pensare che dietro di lei ci sia tutto un complotto ordito da chissà chi che man mano inizierà a dipanarsi nella sua assurda verità mentre il conflitto interno è dato dal disagio interiore(fortissimo in Repulsione)di Rosemary che realizza ben presto di dover combattere da sola(e quindi relegata ad una condizione di isolamento fisico e psicologico) contro qualcosa che non riesce ad accettare perchè inaccettabile per una mente "sana" fino ad un punto di non ritorno dove realtà, angoscia e ossessione diventano irrimediabilmente indistinguibili.

 

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 (L'ombra deformata del viso della Farrow mi ricorda tantissimo il viso deformato dal vetro della Deneuve in Repulsione ma queste sono considerazioni del tutto personali...)

 

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(In Repulsione invece la scissione interiore è simbolizzata dalle crepe sulle mura di casa o per strada)

 

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(le soggettive dallo spiocino della porta sui vicini rispettivamente in Rosemary's Baby, Repulsione, L'inquilino del terzo piano)

 

Il sogno di Guy e Rosemary è quello di fare un figlio(anzi tre a detta del compagno) ed è proprio un sogno che si realizza il loro desiderio: un sogno che inizia con lei che accusa un malore dopo aver mangiato un po' del gelato regalato così generosamente dalla vicina, lei si stende sul letto, lui le toglie i vestiti magari per sistemarla sotto le coperte ma il sogno si tramuta in un incubo: qui Polanski gira forse la scena onirica più bella mai realizzata, mai un sogno(o incubo) si era mai visto così. In vertigo Hitchcock giocherella(sempre secondo la mia opinione si intende)e gira una sequenza che è sì onirica ma è probabilmente la sequenza meno riuscita di tutto il film. L'incubo che tormenta Scottie, ricaduto nella malattia dopo la morte della presunta Madeleine, è un'incursione nell'inconscio e nella vertigine. Se Hitchock mostra nel sogno di Scottie molte delle immagini già incontrate: la tomba vuota, la spirale, la camera buia, il primo piano del volto, la collana, in "Rosemary's Baby" tutta la scena del sogno invece è un'anticipazione di quello che avverrà e si scoprirà dopo, la musica sparisce, si sentono per un breve istante delle voci lontane, il ticchettio dell'orologio diventa snervante(presenza costante in quasi ogni scena del film, come nel precedente "Repulsione", così come il Fur Elise di Beethoven, altra presenza costante in Rosemary's Baby che si sente a sprazzi durante le incursioni dei vicini in casa dei Woodhouse), Mia Farrow è su una barca, il mare è piatto e tranquillo, l'amico di sempre "Hutch" la chiama ma non può salirvi("Solo i cattolici" le riferisce un personaggio).

 

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(scena onirica in "Vertigo")

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(il ragazzo di colore che accompagna all'inizio la coppia a visitare la casa che poi ritorna nel sogno)

 

Il corpo di Rosemary è sollevato su una carrucola e viene avvicinato ad soffitto dipinto raffigurante la Creazione di Adamo, un'onda si infrange e dissolve la scena, il mare è ora in tempesta, un personaggio che si era visto prima ad accompagnare la coppia in casa ammonisce Rosemary di entrare in cabina("E' meglio che lei scenda da basso"), lei si stende su un materasso, uomini e donne anziane si radunano per assistere la scena, tra gli invitati c'è anche Guy che confabula con l'anziana vicina("E' sveglia ci vede? No non vede e non sente, è come morta"), una mano deforme e mostruosa le graffia il corpo, è un'entità mostruosa irriconoscibile che la avvolge totalmente, lei si volta con quella parte del volto ancora libero, il Papa le si avvicina con indosso il ciondolo che verrà poi regalato dalla vicina a Rosemary.

 

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 ("Questo non è un sogno, io non sto dormendo!")

 

Rosemary apprende così di aspettare un bambino, un evento che dovrebbe rappresentare il coronamento di ogni coppia che si rivelerà invece l'inizio di un incubo. "Ogni gravidanza è a sè" e quella di Rosemary sarà dapprima dolorosa, se non indesiderata in quanto avvenuta quando lei non era cosciente, per poi trasformarsi in un "peso" che dovrà portare lei sola: abbandonata da tutti(o così lei inizia a credere), inizierà a dubitare di ogni consiglio e premura, il compagno le diventa distante e inaffettivo perché troppo occupato dal lavoro egocentrico di attore di spettacolo, l'unica persona fidata che le rimane è il buon "Hutch" che scompare però misteriosamente ed entra in coma. Rosemary si sdoppia, nulla è più come prima, il taglio di capelli configura una nuova personalità, è sola, spaventata, impaurita, pallida ed emanciata fisicamente, cos'è davvero quel bambino che porta in grembo?

 

 

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La risposta al quesito è nel finale agghiacciante e potentissimo: Rosemary si troverà di fronte ad una scelta terribile, allevare il proprio bambino(nato il 6 giugno del '66, 6/66) portato in grembo e a lungo desiderato diventando sua madre a tutti gli effetti o tentare di salvare il mondo uccidendo quella creatura che si agita nella culla("Il suo nome è Adrian, egli rovescerà i potenti e devasterà i loro templi, riscatterà e vendicherà tutti gli arsi vivi ed i torturati!"). La congrega di uomini e donne che assistono alla decisione di Rosemary sono tutti vicini di casa e persone conosciute, medici famosi, persone eleganti, lo stesso Guy è lì in mezzo che cerca di consolare Rosemary("Non ti abbiamo fatto del male, pensa se durante la gravidanza avessi perduto il bambino"). Il bambino inizia a piangere, Rosemary posa il coltello a terra dopo essere entrata nella stanza di soppiatto scoprendo l'orribile verità(pianosequenza fantastico), si avvicina alla culla infernale e inizia a farla dondolare, tutta la congrega(un invasato orientale inizia a scattare delle foto ridendo) si raccoglie intorno a Rosemary, la decisione è presa, ha accettato la realtà, un sorriso debolissimo le segna il volto e lo sguardo è fisso al bambino nella culla, si ritorna così al grigio edificio che svetta sulla strada cittadina di New York, il film finisce com'era iniziato.

 

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("Siete tutti mostri!")

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(il quadro alle spalle del signore e della donna è quello di Steven Marcato, il padre dell'anziano vicino che compare anch'egli nel sogno di Mia Farrow)

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(due volte compare la figura del maligno, a seguire a confronto la scena "subliminale" ne "L'esorcista" di Friedkin)

 

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(Polanski finisce come aveva iniziato)

 

 

 

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