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All'onorevole piacciono le donne

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su All'onorevole piacciono le donne

di Carlo Ceruti
4 stelle

Qualunquista, insulso e ben poco divertente.

Dopo il successo di capolavori come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, pellicole davvero scomode che avevano il merito di denunciare la repressione della polizia, della politica e del potere, usando argomenti ed analisi più che convincenti, poteva mancare la scopiazzata di Fulci, anche se in chiave di commedia? Ovviamente no! Fulci un regista italiano che è passato attraverso tutti i generi non lasciando mai una traccia, non caratterizzandosi mai per una cifra stilistica, se non la propria rilucente mediocrità. Fulci che aveva sfondato grazie ai film di Franco e Ciccio (che sono quasi gli unici film decenti che abbia fatto) e che poi aveva finito per darsi al western, all'horror ecc. qui si da alla commedia impegnata, alla satira politica, alla denuncia sociale. Ma lo fa con un tale qualunquismo, una tale genericità, che suscita quasi tenerezza. A parte la storiella di fondo degna delle peggiori commedie trash dell'epoca, in cui un integerrimo e vergine onorevole candidato al Quirinale, viene scosso da un brusco risveglio ormonale, fa tenerezza come Fulci rappresenti il potere esclusivamente come ferocemente omicida, golpista, colluso con chiesa, mafia e chi più ne ha più ne metta. Senza mai impegnarsi in analisi approfondite, limitandosi a farci udire di tanto in tanto la parola 'golpe', a farci vedere qualche cardinale fascista che parla con dei mafiosi, dei militari ansiosi di arrestare capi dell'opposizione e via così. 

La comicità è fiacca, debole, risaputa; basti pensare che alcune delle gag più ricorrenti del film sono la buffa pronuncia tedesca di un frate e delle suore di un convento e qualche palpatina di Buzzanca. Tra l'altro, il convento dove vivono il frate e le sorelle in cui Buzzanca si ritira, si compone di una ventina di suore tutte bellissime (tra cui Laura Antonelli) e tutte rigorosamente tedesce che parlano tra loro in un italiano dall'accento tedesco!

Forse Fulci credeva d'essere scomodo, magari sperava anche in un sequestro della pellicola ed in una bella condanna tipo quella inflitta a Bertolucci per Ultimo tango a Parigi. Sai che pubblicità! Peccato perché il regista di tanti film insulsi risulta qui semplicemente patetico. Basti pensare che il candidato al Quirinale avverso al protagonista, tale Torsello, viene fatto esplodere in volo dai poteri cardinalizi, quando costoro avrebbero tranquillamente il potere (e nel film viene ripetuto decine di volte) di far votare un altro candidato dai parlamentari sotto il loro controllo. Perché lo fanno esplodere? Semplice: sono potenti, quindi cattivissimi.

All'onorevole piacciono le donne è il trash che vuole elevarsi a denuncia sociale, a rivelatore di 'grandi verità', ma fa un buco nell'acqua clamoroso. Il film si chiude poi tristemente con un italiano medio che, invece di sentirsi il discorso del Presidente della Repubblica, cambia canale e si vede un telequiz, come a denunciare la scarsa voglia d'informarsi e il qualunquismo del popolo italiano ma, purtroppo, il primo che pecca di qualunquismo è il film stesso. 

 

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