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Venni vidi e m'arrapaoh

Regia di Vincenzo Salviani vedi scheda film

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La recensione su Venni vidi e m'arrapaoh

di Dik
1 stelle

Accomunati dalla passione per le musica, quattro amici, sullo sfigato andante, hanno una sola ossessione: portarsi finalmente a letto una ragazza. Le provano tutte... inutilmente. Si mettono in mostra facendo gli idioti per la città, fanno a botte nei locali e cantano canzoni sconce a ripetizione ma, il loro massimo risultato, è riuscire a farsi prendere per i fondelli da una prostituta francese.

Pellicola di rara bruttezza, fatta con i piedi che, senza un minimo di originalità, prende spunto da generi oramai fuori moda all'epoca.

Vorrebbe essere un "musicarello", con quindici anni di ritardo, gli Squallor come riferimento ed il successo del loro disco "Arrapaho" storpiato nel titolo.

Oppure aspirerebbe ad essere una commedia sexy, genere ai tempi senza più futuro, con qualche donna nuda ed un po' di battute sconce.

La verità, è che questo lavoro è una porcheria inguardabile, zeppa di trivialità gratuite dirette da un incapace, il quale è supervisionato da Mario Bianchi (aiutante alla regia) che, per intenderci, faceva questo lavoro con tanta ispirazione da passare, a metà anni '80, a dirigere direttamente film porno. Trama inesistente, sceneggiatura (sempre del duo Salviani/Bianchi) buttata giù a casaccio durante le riprese, montaggio effettuato con delle cesoie da potatore e persone prese per la strada ingolosite dalla falsa illusione di diventare attori, magari famosi. Persone sconosciute rimaste tali.

Girato a Roma e a Tivoli (RM).



Titolo malamente storpiato, complesso musicale dal nome inequivocabile (gli "Arrapathis")... se è difficile non biasimare produzione ed autori di questa pagliacciata per il tentativo di plagio ai danni degli Squallor, poco si può dire dei curatori delle musiche Silvio Subelli e Claudio Natili, autori di "Come sarà", "Monica" e "Domenica svortamo" che, a fronte di testi volgari e rozzi, degni delle peggiori filastrocche sulle "osterie", compongono queste tre canzoni che risultano maledettamente orecchiabili.

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